
Sono stati condannati i tre giovani italiani, tra i 20 e i 21 anni, che il 26 settembre 2021 hanno portato in un appartamento di Lugano una coetanea spingendola ad avere rapporti sessuali con tutti e tre. Due di loro sono stati condannati per atti sessuali con persona inetta a resistere, il terzo anche per violenza carnale e coazione sessuale. Quella notte, infatti, dopo un primo rapporto sessuale consenziente con uno dei tre, la giovane donna è stata costretta. A stabilirlo è stata la Corte delle assise criminali di Lugano presieduta dal giudice Mauro Ermani. All’imputato condannato per violenza carnale, noto in Italia per alcune partecipazioni televisive, è stata inflitta una pena di 5 anni. Ai due fratelli, invece, sono state toccate condanne di 2 anni e 6 mesi e 2 anni e 3 mesi, per entrambi sono da scontare 9 mesi. I tre sono stati espulsi dalla Svizzera, per 10 anni il primo e per 7 anni gli altri due. Dovranno risarcire la vittima con 30mila franchi.
“Credibile lei, bugiardi loro”
Le prove oggettive, è stato spiegato in aula, non sono sufficienti o conclusive per provare la violenza sessuale. Non lo sono le lesioni riportate dalla vittima e non lo sono i due filmati girati quella notte. Per questo la corte ha dovuto compiere un esame di credibilità delle parti. La versione della vittima è credibile, lineare e costante, a differenza delle narrazioni degli imputati “che ne hanno dette di ogni”, ha spiegato il giudice Mauro Ermani. “Solida lei, bugiardi loro”, ha tuonato Ermani. La vittima, ha continuato la corte, era “consapevole di essersi messa in una situazione di pericolo” e non era intenzionata a denunciare ritenendo che non sarebbe mai stata creduta. La sua denuncia è nata, infatti, solo in seguito a una visita medica per i dolori sofferti dalla giovane dopo la violenza.
Violenza carnale e atti sessuali con persona inetta a resistere
Dopo il primo rapporto sessuale, con il ragazzo che le piaceva e con cui era disposta a congiungersi, era chiaro che la donna non volesse più continuare, ma i tre hanno proseguito. Il mancato consenso della ragazza era chiaro e lei non si è opposta fino allo sfinimento perché paralizzata da ciò che le stava accadendo. Per questo tutti e tre sono stati condannati atti sessuali con persona inetta a resistere. L’imputato condannato a 5 anni risponde anche di coazione sessuale e violenza carnale, per aver costretto la giovane ad avere un ulteriore rapporto la mattina seguente, rapporto che la ragazza, secondo la corte, ha espressamente rifiutato.
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