Trasporti
Conclusi i lavori della Ferrovia Monte Generoso
Redazione
un anno fa
Con la posa degli ultimi elementi di rotaie e di cremagliera, e il loro collegamento alle traversine in acciaio mediante bulloni, è terminata la quarta e ultima fase dei lavori iniziati nel 2019.

Alle 13.30 di ieri, a Capolago nel Mendrisiotto, si è conclusa un’opera secolare: il risanamento del binario della Ferrovia Monte Generoso, realizzata nel 1890. Con la posa - tra i pali 29 e 30 - degli ultimi elementi di rotaie e di cremagliera, e il loro collegamento alle traversine in acciaio mediante bulloni, è terminata la quarta e ultima fase dei lavori iniziati nel 2019. Un lungo percorso, che permette alla Ferrovia di ritornare a funzionante anche nella stagione fredda. “Si tratta di un passo secolare" ha spigato a Ticinonews Monica Besomi - responsabile marketing e comunicazione della Ferrovia Monte Generoso -, fiera di affermare che "dopo oltre 130 anni di storia abbiamo un binario completo”. La soddisfazione “è tanta, perché il budget del percento culturale Migros è stato rispettato, così come le tempistiche. Il tutto malgrado la meteo e la pandemia. Non vediamo l’ora di ripartire”. Il 25 marzo “comincerà infatti la nostra prossima stagione, caratterizzata da un ricco calendario, in particolare nell’inverno 2023, quando riprenderemo a circolare. Dal 2 dicembre, tutti i weekend e i festivi, la ferrovia potrà pertanto essere di nuovo in esercizio”. L’infrastruttura necessitava di importanti interventi: rotaie, traverse e cremagliera non erano stati infatti sostituiti dal lontano 1890.

Un cantiere non facile

Numeri importanti quelli del progetto: nove chilometri per 13’500 traversine, più di 8’000 metri cubi di vecchia massicciata sostituita, 1’400 tonnellate d’acciaio rimosse e portate a valle per 2’000 tonnellate di acciaio del nuovo armamento ferroviario trasportati a monte e posate. Il costo dell’operazione è di circa 22 milioni di franchi e rimane in linea con quanto pattuito. Un cantiere non facile e che ha conseguentemente comportato sfide non indifferenti. “È stato un lavoro impegnativo sotto l’aspetto ambientale, viste le grosse pendenze con cui siamo stati confrontati”, conferma Stefano Rossi, direttore Sersa Group AG. “La tipologia degli impianti non era di facile accesso con mezzi normali ed era quindi necessario conoscere l’ambiente in cui si operava per poter scegliere le soluzioni corrette per garantire sicurezza e produzione”.

Sguardo rivolto al futuro

Sono ora 400 le tonnellate di acciaio in più, per un maggior numero di traversine e una larghezza maggiore di cremagliera e binari. L’obiettivo è di dare lunga vita alla nuova struttura. “Quando si realizza una tale opera bisogna sempre pensare al domani”, precisa il Capo progetto del Consorzio di progettazione Brenni-Wild-Oikos di Mendrisio Pietro Brenni. “Dal momento che l’attesa di vita di un’opera di questo genere è sicuramente di almeno 100 anni, la nuova infrastruttura è stata proprio progettata in questo senso”.

I passi ancora da compiere

Da qui sino a metà marzo rimangono alcuni passi da compiere: la posa della massicciata, le saldature, le rincalzature, le neutralizzazioni e i collaudi, senza dimenticare la pulizia di tutte le aree toccate dalle attività di cantiere e il ripristino della Bolla di Mendrisio, che secondo le regole degli oneri ambientali va a compensare la realizzazione dei 50 metri quadri di marciapiedi asfaltati presso le stazioni intermedie.

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