Ticino
“Ci aspettavamo qualcosa in più”
Così il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi a margine delle decisioni del Consiglio federale. “Riapertura immediata ma graduale anche per i ristoranti”

Il Consiglio federale ha svelato le sue carte. Ora i Cantoni sono chiamati a dire la loro. Il Governo ticinese aveva già scritto negli scorsi giorni a Berna per chiedere di attuare degli allentamenti a causa della troppa stanchezza da parte della popolazione. Ad oggi, però, come ha spiegato il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi ai colleghi di Teleticino il Ticino non ha ricevuto delle risposte completamente soddisfacenti. “È una risposta parziale, da un lato ai giovani viene dato un feedback positivo ma in generale ci aspettavamo di più soprattutto per la ristorazione”.

Per il presidente Norman Gobbi, bar e ristoranti andavano riaperti “in maniera graduale”. “Non avremmo mai salutato un’apertura senza condizioni. Già prima di Natale avevamo previsto una regolamentazione differenziata”, aggiunge. “Percepiamo la volontà della popolazione di avere un approccio differenziato, capiamo la voglia di tornare a lavorare degli esercenti così come la voglia della popolazione di tornare al ristorante a mangiare. La Pasqua sembra il nuovo termine temporale per la Confederazione, ma ci aspettavamo sicuramente che si facesse qualcosa di più prima”, ha sottolineato.

Ora quindi, si attende la consultazione coi Cantoni e la prossima conferenza stampa in programma per mercoledì. “La maggioranza dei cantoni mi sembra di aver percepito che siano critici nei confronti di questo approccio sulle riaperture. Se i grandi cantoni esprimono un parere critico, si potrà avrà avere un’apertura più accelerata ma sempre graduale come prevedeva anche l’approccio ticinese”.

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