
“Come Associazione Comuni Ticinesi (ACT), abbiamo accennato al tema in uno dei nostri comitati, senza però andare a fondo nel prendere una posizione. Il sentimento che emergeva dalla discussione è che si tratta soprattutto di una questione che deve essere trattata caso per caso, perché sono gli Enti locali che conoscono le situazioni, sanno quali sono le esigenze e le utilità di questi uffici postali che devono venir trasformati”. Così Andrea Pellegrinelli, vicepresidente ACT, ha commentato ai microfoni di Ticinonews l’annuncio di ieri sulla potenziale trasformazione di 170 filiali postali, 20 in Ticino, entro fine 2028. “I bisogni dell’utenza sono effettivamente molto cambiati ed è logico cercare di adattare il servizio alle nuove esigenze. È difficile fare un discorso di principio: non avrebbe alcun senso salire sulle barricate per difendere cose che magari sarebbe più sensato trasformate in qualcosa di diverso”, ha aggiunto Pellegrinelli.
La proposta
Secondo il vicepresidente ACT, ciò che vale la pena fare è potenziare il servizio a domicilio. "Anche perché, riflettendoci, il fattorino è l’unico che quotidianamente visita tutti i fuochi. Oggi noi sappiamo che sono sempre più numerose le case in cui si trovano persone anziane sole". La Posta "ha ridotto i tempi anche di questo servizio e secondo me è qui che bisogna lavorare, dando tempo sufficiente a chi opera il giro della distribuzione postale di poter magari entrare anche nelle case delle persone sole e salutare, chiedere come stanno e lasciare il giornale”. In questo modo “si ha un controllo su quello che succede e se si nota qualcosa di strano, si può intervenire. È qui che, secondo me, vale la pena fare delle riflessioni per capire come migliorare il servizio, anziché tentare di difendere degli uffici postali che, tutto sommato, hanno l’utilità che hanno”. Questo, però, “è un dialogo che va affrontato con la Posta”.
La trasformazione
Ma come vivranno il passaggio da ufficio postale ad agenzia le 20 filiale interessate in Ticino? Ticinonews ha raccolto le testimonianze di chi ha già vissuto questa trasformazione. Da venticinque anni, Rita Delmenico è proprietaria a Porza del negozio di alimentari “La Piazzetta”. Un vero e proprio punto di ritrovo per la piccola comunità e, dal 2012, anche agenzia postale. “Noi siamo stati contatati dalla Posta, abbiamo accettato e quando è stato il momento, in un paio di mesi è stata messa in piedi l’agenzia”, ci racconta Delmenico. “All’inizio c’è stata un po’ di maretta, ma in seguito la gente è venuta. Non abbiamo mai avuto problemi”. E anche se alcune operazioni postali non vengono più svolte dall’agenzia, Rita nota anche dei vantaggi in questa possibilità. “Un servizio così porta benefici al negozio, perché l’entrata della posta aiutia a compensare eventuali cali”.
La situazione a Melide...
Lo stesso lavoro viene svolto dal 2022 dalla cartoleria Mastroliba di Melide. “Lo abbiamo fatto per la popolazione”, ci spiega il proprietario, che tuttavia non nasconde lo zelo e anche un po’ di rammarico per l’impossibilità di svolgere tutti i compiti di un vero ufficio postale. Un cambiamento allora fermamente contrastato dal Municipio, che aveva anche ricorso. “Avevamo chiesto se non fossero intenzionati a venderci le mura del loro ufficio postale e abbiamo trovato una vero e propria opposizione”, ricorda il sindaco Emiliano Delmenico. Fortunatamente “in seguito abbiamo trovato un partner, che si è rivelato essere il migliore che si potesse individuare sul territorio”.
...e a Cugnasco
Tra le 20 nuove chiusure, o trasformazioni, annunciate ieri figura anche la filiale di Cugnasco, che serve pure i comuni limitrofi. L’ufficio più vicino si trova a dodici chilometri. Proprio per questo motivo, il Municipio si è già attivato per cercare soluzioni. “Al momento fungiamo un po’ da facilitatori ed evitiamo di metterci completamente di traverso”. esemplifica il sindaco Michele Dedini. Da qui l’invito a popolazione e società interessate di farsi avanti. “Stiamo raccogliendo tutti i dati delle persone fisiche e giuridiche che si sono dette interessate a una soluzione di questo genere”. Successivamente “presenteremo ai servizi della Posta una nostra prima presa di posizione su questa lista di interessati, ma spetterà al Gigante Giallo svolgere le trattative per valutare se effettivamente si riuscirà a implementare una soluzione di questo genere”, conclude Dedini.