
Il problema verificatosi nel primo pomeriggio di mercoledì 28 maggio nella galleria Mappo-Morettina, che ha causato grossi disagi alla circolazione, è finito al centro di un’interrogazione del deputato Paolo Caroni. Il granconsigliere centrista ricorda che esiste un apposito “manuale d’intervento” che contiene una serie di procedure operative, strumenti di coordinamento e misure concrete, da attivare in modo tempestivo per mitigare l’impatto sulla viabilità locale e regionale in caso di chiusura parziali o totali della galleria, causate da eventi imprevedibili.
I disagi al traffico
Nonostante la presenza di questi strumenti, il 28 maggio, come detto, si è verificato un grave blocco del traffico in seguito al problema nella Mappo-Morettina. Caroni ricorda che il giorno in questione cadeva alla vigilia di un festivo, giovedì 29 maggio, circostanza "che ha comportato un notevole incremento della mobilità". Per diverse ore la circolazione del locarnese “è risultata praticamente paralizzata, con colonne dall’aeroporto di Magadino lungo la strada di accesso a Locarno, ma anche da Locarno in uscita verso Bellinzona”, scrive il deputato. Da Tenero passando da Minusio e Muralto “i tempi di percorrenza per raggiungere la stazione di Locarno erano compresi tra i 60 e i 90 minuti. Numerose segnalazioni di cittadini e utenti hanno evidenziato la mancanza di interventi efficaci per la gestione e lo smaltimento del traffico, soprattutto nei punti più critici”.
Le domande
Caroni chiede quindi al Consiglio di Stato qual è stata la causa precisa che ha determinato la chiusura della Mappo-Morettina il 28 maggio, a che ora è stato segnalato il problema e quali sono stati i tempi di intervento e di riapertura della galleria. Il granconsigliere vuole anche sapere se è stato applicato il manuale d’intervento elaborato per la gestione di tali eventi, e se sì in che tempi. E ancora: “Quali misure specifiche sono state attivate in quell’occasione? Si può fornire un elenco dettagliato delle azioni intraprese? Quali effetti hanno avuto tali misure sulla fluidificazione del traffico e sulla riduzione dei disagi agli utenti?”. Si domanda altresì, se il manuale non è stato applicato, per quale motivo e chi era responsabile, in base alle procedure definite, dell’attivazione delle misure previste.
Di seguito gli altri interrogativi posti all'Esecutivo cantonale:
Quali servizi/enti sono stati effettivamente coinvolti nelle operazioni di gestione del traffico in quella circostanza? Il coordinamento tra Polizia cantonale e polizie comunali, come previsto dal manuale, è avvenuto, e con quali modalità?
Sono stati dislocati agenti di polizia nei punti critici (ad esempio presso la stazione di Locarno, incroci nevralgici, passaggi pedonali ad alta frequentazione)? In caso negativo, perché?
Sono state adottate misure di deviazione o regolazione del traffico su percorsi alternativi? Se sì, quali e con quali risultati?
Sono stati utilizzati sistemi di informazione all’utenza (pannelli a messaggio variabile, social media, radio, ...) per segnalare l’evento e suggerire percorsi alternativi?
Quali misure sono state prese per agevolare il passaggio dei mezzi di soccorso o il servizio di trasporto pubblico durante il blocco?
Qual è il costo complessivo sostenuto per la redazione dello studio e del manuale d’intervento? Gli obiettivi previsti sono stati raggiunti?
Quali azioni intende promuovere il Consiglio di Stato affinché simili situazioni di blocco totale non si ripetano e venga garantita l’efficace attuazione delle misure previste dal manuale?