Festività
Cene di Natale al ristorante, Suter: "Una tradizione a rischio"
Redazione
8 ore fa
Niente cena di Natale per il Dipartimento Federale delle Finanze: i risparmi di Karin Keller-Sutter accendono la polemica. “Segnale preoccupante” commenta il presidente di GastroTicino Massimo Suter. In Ticino dal Covid-19 a oggi sempre più aziende hanno rinunciato alle cene di Natale, con contraccolpi su una tradizione di lungo corso.

Le sedie impilate in ordine, piatti e vassoi riposti. Come tanti altri in questo periodo, anche il Ristorante Della Torre di Morcote in questi giorni sonnecchia, in pausa, dopo l’intenso lavoro della settimana dei morti.  Ma neanche il tempo di archiviare una festività, che quella successiva incalza di prepotenza. A poco più di un mese da Natale la polemica è già servita, e scoppia con un post su Facebook a firma del proprietario del Della Torre di Morcote e presidente di GastroTicino Massimo Suter, che commenta infastidito la recente decisione della Ministra delle Finanze Karin Keller-Sutter, di annullare la tradizionale festa di Natale del suo dipartimento allo storico Bernerhof. La decisione di Keller-Sutter è legata alle 57 misure di austerità con cui il Consiglio federale vuole risollevare il bilancio federale. Ma è proprio il senso di questo messaggio politico che è messo in discussione.

Suter: “Un messaggio lesivo per il nostro settore”

“Il mio commento è sicuramente quello di una persona che è rimasta profondamente delusa dal messaggio che ha dato la Presidente della Confederazione”, ci dice Suter. “Questo perché è un messaggio di rinuncia, non di sobrietà. Keller-Sutter ha detto di voler risparmiare in un momento economicamente difficile, rinunciando alle cene di Natale. Un messaggio lesivo per il nostro settore”.  Il rischio, sempre secondo Suter, è quello di un effetto domino, che andrebbe ad acuire una tendenza che, nel nostro come in altri Cantoni, ha portato a un netto cambio di abitudini negli ultimi anni. Il periodo della pandemia, ci spiega sempre Suter, ha infatti indotto molti a rinunciare alle cene di Natale. Ma da allora la prassi si è poi consolidata, sostenuta da un calo generalizzato di potere d’acquisto. “È innegabile che sia la società che il cittadino soffrano questa crisi congiunturale e l’aumento dei costi della salute. Tutto questo impone una fase di risparmio, e il ristorante risulta comunque essere un lusso e non una necessità”. Particolarmente colpita, secondo Suter, la ristorazione periferica, spesso lontana dagli eventi più attrattivi o dalla rete di servizi pubblici. C’è quindi il rischio che la tradizione delle cene natalizie scompaia? “Scomparire no, ma andranno comunque riviste anche le abitudini dei nostri clienti”.