"Chiariamo la questione delle chiavi dell’ex macello: non sono cadute dal cielo, sono state concesse da un accordo, con tanto di ricevuta, preso tra l’avvocato del municipio Brunetti e quello dell’Associazione Alba in cui – indicativamente – entro il 15 novembre (data poi estesa tra le parti) si sanciva che avremmo ripreso le cose, senza nessun limite di orari, né di quantità di persone, né di modalità e senza nessun tipo di supervisione, se non con la partecipazione di chi quell’esperienza ventennale l’ha vissuta". È questa la risposta di Soa Il Molino al "giallo" sulle chiavi dell'ex Macello e che risponde a una domanda: chi ha consegnato le chiavi agli autogestiti? Negli scorsi giorni, infatti, il sindaco Michele Foletti ha detto di "non sapere chi gliele ha date", precisando che il capo Dicastero immobili, Raoul Ghisletta, ha negato ogni responsabilità. Mentre Karin Valenzano Rossi, municipale responsabile della sicurezza, ha parlato di un fatto "grave" e di istituzioni "messe davanti al fatto compiuto". Un agire, quello dell'esecutivo luganese, che gli autogestiti definiscono "quasi comico".

Oggi, continua la nota, "riconsegneremo le contese chiavi, dopo 3 momenti intensi, emotivamente ma non solo, fortemente partecipati e che difficilmente usciranno dai cuori e dalle menti di chi è passato anche solo per un attimo: tra chi quello spazio già lo conosceva e chi non l’aveva mai visto e ne solcava la soglia con un sorriso e uno sguardo di completo stupore e fascino". Strade Occupate Autogestite, infine, tiene a sottolineare "che cultura indipendente non significa autogestione e che le due legittime rivendicazioni non contemplano le stesse questioni". Per quanto riguarda i soldi ricevuti dal Municipio come risarcimento, viene ricordato che "il gruppo ha deciso di devolverli: verrà a breve pubblicata la lista delle realtà a cui verranno donati".