
La raccolta firme per il referendum sulla ristrutturazione e l’ampliamento della Casa montana Madonna delle Nevi a Nante è al centro di un acceso confronto tra il Municipio di Monteceneri e la Sezione degli enti locali del Dipartimento delle istituzioni. L’Esecutivo comunale critica apertamente i contenuti e le modalità della comunicazione cantonale del 23 giugno.
Nessuna pressione sulla raccolta firme
Secondo il Municipio, la nota della Sezione degli enti locali è stata resa pubblica tramite i media prima che l’autorità comunale ne fosse formalmente informata. Questo avrebbe impedito un confronto preventivo fra le istituzioni, nonostante la delicatezza del tema trattato. Una prassi che viene definita "sorprendente e preoccupante" dal Comune. Il Municipio respinge l’idea di aver influenzato in alcun modo la raccolta firme per il referendum. Le dichiarazioni del sindaco, si legge nella nota, si sarebbero limitate a riportare fatti oggettivi e verificabili, in risposta a informazioni considerate parziali diffuse da altri attori politici. Non ci sarebbe stato, secondo l’Esecutivo, alcun invito – esplicito o implicito – né a firmare né a non firmare la richiesta referendaria.
Dubbi sulla neutralità del funzionario cantonale coinvolto
Al centro delle critiche figura anche uno dei cofirmatari della comunicazione cantonale, dirigente della Sezione degli enti locali, che è anche cittadino di Monteceneri e parente stretto del promotore del referendum. Il funzionario avrebbe espresso pubblicamente il proprio sostegno all’iniziativa tramite i social, contenuti poi rimossi. Secondo il Municipio, questo solleva dubbi sull’opportunità del suo coinvolgimento, data la funzione dirigenziale ricoperta. Durante un’intervista televisiva, il dirigente cantonale in questione avrebbe parlato di "comportamenti inappropriati" da parte di alcuni membri del Municipio. L’Esecutivo comunale chiede ora che vengano specificati nomi e circostanze, giudicando tali affermazioni potenzialmente lesive della propria reputazione se non adeguatamente circostanziate.
Un invito alla prudenza, ma toni giudicati inadeguati
Il Municipio osserva che la comunicazione della Sezione non contiene alcun richiamo formale, limitandosi a un invito alla prudenza. Tuttavia, i toni e le modalità utilizzate vengono definite "inappropriate" e ritenute dannose per un confronto democratico sereno. In conclusione, il Municipio ribadisce la piena legittimità del proprio operato, sottolineando il rispetto delle leggi, della trasparenza e del pluralismo. In uno Stato democratico – afferma l’autorità comunale – il diritto d’opinione non può essere subordinato a pressioni o letture strumentali. La cittadinanza, infine, ha diritto a un’informazione completa e basata sui fatti, specie quando sono in gioco decisioni con un forte impatto economico.