Ticino
Carnevale solo da seduti? I timori di chi resiste
Immagine © CdT/ Chiara Zocchetti
Immagine © CdT/ Chiara Zocchetti
Dopo le nuove misure poste in consultazione dal Governo anche Nebiopoli, ultimo dei grandi Carnevali a resistere, teme per l’obbligo della consumazione al tavolo. Una misura che potrebbe anche rovinare la festa al Rabadan

Immancabilmente le misure anti-Covid stabilite ieri dal Consiglio federale, e che però devono ancora essere confermate il prossimo venerdì dopo la consultazione, hanno fatto discutere, ma anche suscitato dubbi. È il caso del mondo del carnevale: il Nebiopoli di Chiasso, unico dei principali carnevali ticinesi che al momento dovrebbe ancora tenersi “in grande”, condivide la sua preoccupazione e chiede lumi al Cantone. Sotto il mirino c’è in particolare l’obbligo di consumazione al tavolo “presso strutture della ristorazione, bar e club per gli ospiti” che il Consiglio federale vorrebbe introdurre. E ora l’organizzazione del Nebiopoli è a rischio.

Capannone come un ristorante?
“Siamo concordi con l’obbligo di indossare la mascherina anche negli spazi chiusi e aperti in un grande evento. Non comprendiamo però cosa significhi e dove si applichi la consumazione da seduto”, scrive il comitato della repubblica carnascialesca, che teme che questa regola si applichi anche ai capannoni del carnevale.

Anche il Cantone è incerto
“Anche noi in realtà attendiamo le novità venerdì da Berna”, ammette da noi contattato Luca Filippini, coordinatore del Gruppo cantonale grandi eventi. “Siamo nel campo delle speculazioni, ma credo proprio che anche nei capannoni si dovrà consumare da seduti, con le stesse regole di bar e ristoranti”, azzarda Filippini. “A questo punto, però, vedrei estremamente difficile organizzare dei carnevali nei quali all’interno dello stesso capannone si beve e si balla, anche perché pure nelle discoteche, dove notoriamente si resta in piedi, si dovrebbe consumare seduti in una zona dedicata”.

“Non a tutti i costi”
“Ma io come faccio a carnevale a dire alla gente di stare seduta per bere la birra e a controllare che rispetti l’ordine?”, si domanda Alessandro Gazzani, presidente del Nebiopoli. “Dobbiamo ancora capire – spiega a Ticinonews – se a questo punto convenga rischiare, speculando sul fatto che le misure siano effettivamente revocate come oggi previsto al 24 gennaio, decidere per una manifestazione più ridotta oppure cancellare completamente il carnevale”. Decisione quest’ultima che potrebbe essere presa anche in base all’evoluzione della pandemia: “Abbiamo sempre detto che non avremmo tenuto il carnevale a ogni costo e che avremmo deciso anche in base al numero di casi”.

Questioni di tempo
Gazzani ci spiega che sul piano finanziario, Nebiopoli è riuscita a tutelarsi con i fornitori tramite una clausola contenuta nel contratto e che permette al comitato organizzatore di annullare la manifestazione entro il 31 gennaio senza contrarre debiti vincolanti. Ma il 31 gennaio, così come il 24 gennaio, giorno in cui le nuove misure potrebbero cadere, è veramente a un passo dall’inizio del carnevale chiassese, in calendario dal 10 mal 13 febbraio. “Nei prossimi giorni sarà fondamentale schiarirci le idee con il Cantone”, commenta Gazzani.

Il Rabadan discute stasera

Timori giungono anche dal Rabadan di Bellinzona, che già aveva rinunciato all’edizione tradizionale per puntare su una festa all’Espocentro del Rabadan. Tutto è ancora in fase di decisione, con il Comitato del carnevale che si riunirà questa sera per valutare la situazione: “Ovviamente c’è preoccupazione, ma ce n’era anche prima”, ci ha dichiarato Giovanni Capoferri, presidente della manifestazione. “È chiaro che al momento la priorità va data alla situazione epidemiologica”.

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