
L'occupazione delle vecchie scuole elementari di Viganello aveva riportato il tema dell'autogestione a Lugano al centro dell'attenzione. Allora, parliamo di luglio, autogestiti e Città avevano confermato l'apertura di un dialogo tra le parti. L'obiettivo, ricordiamo, è quello di trovare uno spazio adatto a ospitare le attività che una volta si tenevano al CSOA Il Molino, prima che questo venisse demolito. Ma ora, a distanza di due mesi, come sono i rapporti tra le due parti? "Il canale di discussione è sempre aperto", spiega a Ticinonews Karin Valenzano Rossi, municipale di Lugano incaricata dall'esecutivo di occuparsi di proseguire il dialogo avviato nella notte tra venerdì 30 giugno e sabato 1. luglio. "Nelle prossime settimane mi aspetto di ricevere loro notizie, stanno facendo delle riflessioni interne e questo -vista la loro organizzazione- richiede del tempo. Per noi è comunque importante che l'apertura al confronto ci sia ancora", conclude la capodicastero sicurezza e spazi e urbani.
"Una dimostrazione delle nostre capacità di confronto"
Lo scorso luglio, nel corso dell'occupazione dello stabile di via Bottogno, la Città di Lugano comunicò l'intenzione del Municipio di continuare a dialogare con l'autogestione, "una realtà presente in Città da oltre 25 anni". Poco dopo arrivò anche la nota stampa del Movimento SOA, Strade Occupate Autogestite. "Le circostanze di questa situazione ci hanno portato a dialogare anche con chi è tra i principali responsabili politici dello sgombero e della demolizione del centro sociale Il Molino: per noi un punto di forza e un’ulteriore dimostrazione sulla nostra capacità di confronto, esercizio che abbiamo sempre ritenuto valido sulla base minima di un confronto dove si annulli la narrazione menzognera del municipio degli ultimi anni e di un riconoscimento della nostra esperienza politica in questo territorio", spiegarono gli autogestiti.