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Occupate le vecchie elementari di Viganello
© Ticinonews
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Redazione
2 anni fa
L'occupazione dovrebbe durare fino a domenica. Alle 16 è prevista un'assemblea popolare.

"Riprendendoci spazio, occupandolo e liberandolo, intendiamo ridefinire anche la nostra idea di tempo - decisamente non lineare - riappropriandocene secondo le nostre necessità. La durata di quest’occupazione temporanea sarà quindi stabilita in base alle esigenze collettive di un’assemblea popolare - sabato alle 16.00 a cui invitiamo a partecipare tutte le persone interessate". È un estratto del comunicato con cui gli esponenti dell'autogestione di Lugano SOA Il Molino (Strade Occupate Autogestite)ha comunicato l'occupazione dello stabile in via Bottogno a Viganello, ex sede delle scuole elementari, "che dovrebbe durare fino a domenica". Il tutto è iniziato con l'evento "TenTAZioni estive, tre giorni itineranti di culture, arti, sport e politiche". Volantino su cui, nel programma di venerdì 30 giugno, era anche indicato di portare una tenda.

Perché le vecchie elementari di Viganello

"Riteniamo che partire da uno spazio liberato da forme di mercificazione, profitto, esclusione, autorità, attraverso un percorso collettivo e assembleare, sia solo il primo passo da compiere per inseguire gli orizzonti di un cambiamento quanto più urgente e necessario", continua il comunicato spiegando che l'ex stabile scolastico "è stato simbolicamente scelto perché si tratta di un un luogo  in cui si insegna a eseguire passivamente invece che a ragionare criticamente, che diffonde un unico punto di vista come universale e in cui differenze ed errori sono sanzionati invece che valorizzati. Un luogo dove si creano futuri lavoratori iscrivibili nelle logiche del consumo, che tende alla standardizzazione, alla competitività e ancora pregno di stereotipi che continua a trasmettere".

"Per questo stabile è previsto l'abbattimento"

Gli autogestiti, scendendo nei dettagli della scelta, spiegano che hanno deciso di occupare l'ex stabile scolastico di Viganello "perché una città che progetta cementificazione e speculazione attorno ai grandi poli dell’intrattenimento e del turismo, lascia colpevolmente deperire intere strutture scolastiche, mentre alloggia studenti e studentesse in container o situazioni scomode e provvisorie. Per questo stabile è previsto l’abbattimento, con conseguente ricostruzione di un nuovo edificio a un centinaio di metri di distanza, con una spese superiore ai 20 milioni. Questo progetto – contestato da buona parte del vicinato - comporterebbe inoltre la distruzione dell’adiacente zona verde, tuttora utilizzata e vissuta dalla popolazione di quartiere. Il tutto attraverso pianificazioni calate dall’alto, come nel recente caso della piazza di Molino Nuovo o di Besso e di altri quartieri popolari. Riutilizzare, ripensare, liberare gli innumerevoli edifici abbandonati di questa città significa anche lanciare un messaggio politico forte e alternativo a chi ritiene che la barca sia piena".

L'invito a partecipare alle attività

"Invitiamo tutt* a raggiungerci per visitare lo spazio, capire le esigenze, parlare, giocare, o farsi semplicemente un giro. Dalle 08.00 colazione anti-sgombero; dalle 10.00 corso di danza africana, allenamento di boxe, giochi da tavola e chiacchiere sparse. Alle 13.00 pranzo popolare, dalle 14.00 partite di basket e calcio e alle 16.00 assemblea per confrontarci sulle necessità di spazio e su come questo stabile possa diventare una proposta collettiva di spazi altri fuori dalle logiche di controllo, di tempo e di mercificazione statale. Se hai attività da proporre durante la giornata vieni a condividerle! In caso dovessero invece procedere con l’ennesimo sgombero miope, perfetto esempio di incapacità di dialogo, vi invitiamo comunque a raggiungerci e a solidarizzare con l’esigenza di spazi altri".