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Un anno fa abbiamo visitato un distributore di benzina di Mendrisio parlando del crollo delle vendite dovuto al confinamento. A 12 mesi di distanza ci siamo tornati. La differenza? 40 centesimi in più al litro per la benzina. E l’aumento potrebbe continuare, fino ad arrivare, come previsto dall’associazione di categoria Avenergy Suisse, a 2 franchi al litro.
Tensioni ucraine
“La situazione attuale è difficile per i clienti, ma anche per noi venditori”, lamenta Paolo Righetti, presidente di Swissoil Ticino. “Siamo confrontati a dei prezzi della benzina che non vedevamo almeno dal 2008”. Sulle cause di questo aumento, Righetti punta il dito contro la ripresa economica post-pandemica, ma anche contro “le tensioni geopolitiche. In Europa, in particolare, pesa la situazione russo-ucraina: gran parte dell’energia petrolifera europea passa da quella regione. L’incertezza che contraddistingue la zona rende incerto il mercato, che reagisce con la paura, acquistando in massa il prodotto”.
Fino a quando?
Fare il pieno diventa sempre più un lusso e gli automobilisti si chiedono fino a quando si dovranno sborsare queste cifre. Su questo punto, però, è difficile ipotizzare degli orizzonti temporali: decisiva, secondo il presidente di Swissoil, sarà l’evoluzione pandemica. “Se dovessimo mai arrivare a una tranquillità relativa simile a quella del 2019, potremmo finalmente vedere i prezzi decrescere”, spiega Righetti. “Quando questo avverrà, è davvero difficile dirlo”.
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