Matrioska
Arrocco Lega, Dadò a Gobbi: "Serve per proteggervi le natiche"
©Gabriele Putzu
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Redazione
3 giorni fa
Al centro della puntata di Matrioska lo scambio di Dipartimenti tra Claudio Zali e Norman Gobbi, con quest'ultimo in studio per rispondere a Fiorenzo Dadò, presidente del Centro, Alessandro Speziali, presidente del Plr e Danilo Forini, deputato Ps.

L'arrocco di Dipartimenti proposto dalla Lega dei Ticinesi? "Una mossa per proteggervi le natiche, non lo Stato". È quanto sostiene Fiorenzo Dadò, presidente del Centro, ospite questa sera di Matrioska insieme a Norman Gobbi, Alessandro Speziali, presidente del Plr e Danilo Forini, deputato del Ps. Al centro della puntata, la volontà dei due consiglieri di Stato leghisti di scambiarsi il Dipartimento del Territorio e quello delle Istituzioni. "L'obiettivo di questa proposta", ha spiegato Gobbi, "non era di gettare benzina sul fuoco, ma di portare uno stimolo, visto che spesso al governo viene criticato il fatto di non portare mai qualcosa di nuovo al Paese". Un arrocco che per il consigliere di Stato "serve a proteggere il re, ovvero il buon funzionamento dello Stato". Ma la mossa non è piaciuta neanche a Ps e Plr. Per i socialisti quanto fatto "è irrispettoso e crea un importante danno alle istituzioni", mentre per i liberali radicali "è sinonimo di una difficoltà sia a livello di Lega dei Ticinesi, sia a livello di stanchezza da parte di Zali e Gobbi".

"Saranno i ticinesi a giudicarvi"

Per Gobbi le scuse fatte all'esecutivo mostrano che i due consiglieri di Stato "sanno ammettere l'errore", ma la proposta leghista "non è una forzatura, perché ogni partito ha le sue tattiche". Un rimpasto dei Dipartimenti che per Dadò e Speziali "sarebbe stato giusto a inizio legislatura, non in questo momento". Anche perché il rischio, continua il Centrista, "è che vengano creati grossi problemi alla collegialità e che vengano compromessi i progetti in atto". Un'idea, quella dell'arrocco, che per Forini "serviva esclusivamente a puntare i riflettori sul Movimento di via Monte Boglia per fare del marketing politico", ma in cui il socialista "non vede nulla di buono". Per Dadò, comunque, "lo scambio non va fatto, perché i due consiglieri di Stato devono continuare con i propri progetti ed essere giudicati dai ticinesi alle prossime elezioni cantonali".