
Conti, casse malati, quorum… e ora anche l’arrocco. Ad alimentare il fuoco di una seduta parlamentare che già si preannunciava accesissima, si è anche aggiunta la proposta dei due consiglieri di Stato leghisti di scambiarsi i rispettivi Dipartimenti. Sul tema l'MpS e il Centro hanno presentato due interpellanze. Poco prima dell'avvio della seduta alle 14, l’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio deciderà se inserire i due atti parlamentari all’ordine del giorno. Entrambe le interpellanze esprimono dubbi giuridici sulla fattibilità dello scambio, ma sono giunte dopo i termini di legge definiti per affrontarle nella sessione che si apre oggi. Da noi contattato, il presidente del Gran Consiglio Fabio Schnellmann spiega che trattarle in questa seduta costituirebbe un precedente. Sarà però il Governo ad avere l’ultima parola: sotto forte pressione, il Consiglio di Stato potrebbe anche decidere di rispondere. Risposta o no, sicuramente gli echi dell’arrocco si faranno sentire in aula, in un dibattito condito da malumori e fragili alleanze.
Consuntivo non scontato
La seduta prenderà il via con la discussione attorno al consuntivo 2024, che ha registrato un disavanzo di 72 milioni di franchi. L'approvazione del consuntivo è tutt’altro che scontata. Il rapporto di maggioranza di Plr, Centro e Lega sostiene il Governo, ma vengono comunque formulate diverse richieste quali l'introduzione di un sistema di controllo dei sussidi. Nonostante abbia firmato il rapporto di maggioranza, la Lega potrebbe decidere di astenersi. Sebbene per motivi diversi, si oppongono invece ai conti il fronte rossoverde e l'Udc: la sinistra è contraria ai tagli e agli sgravi, mentre i democentristi tornano a chiedere al Governo una più incisiva riduzione della spesa. Nulla di nuovo sotto il sole, insomma.
Quattro ricette per i premi
All’ordine del giorno figurano inoltre quattro diverse proposte volte a calmierare l’impatto dei premi di cassa malati. Si tratta dell’iniziativa del Ps per limitarli al 10% del reddito disponibile, dal costo stimato a 300 milioni e pronta ad andare alle urne, benché sostenuta solo dalla sinistra; dell'iniziativa fiscale della Lega da 100 milioni che chiede la deduzione integrale dei premi; dei due controprogetti all'iniziativa leghista. Di questi due ultimi, uno porta la firma del Plr, l'altro del Centro. Quello liberale radicale prevede un’introduzione più progressiva delle deduzioni, mentre quello centrista rivede le soglie e costerebbe circa la metà.
Soglia del 3%
Sarà poi battaglia all’ultimo voto su un altro tema che promette di infuocare il parlamento cantonale, ovvero la proposta di introdurre una soglia di sbarramento del 3% per farsi eleggere in Gran Consiglio. Anche qui lo scontro vedrà da una parte PLR e Lega a favore e Sinistra, UDC e Centro contrari, per motivi diversi. Il "no" alla proposta potrà contare anche sull’ovvio avvallo dei partitini, che in gran parte rischiano di essere espulsi dal Gran Consiglio alle prossime elezioni. Se alla scorsa tornata elettorale fosse stata in vigore questa soglia, in parlamento non sarebbero entrati MpS, comunisti, Verdi liberali, Più Donne ed Helvethica.