Ticino
Aperture negozi, lanciato il referendum
Redazione
un anno fa
I sindacati scendono in campo contro la decisione del Gran consiglio di modificare la legge. Servono 7'000 firme per portare il popolo alle urne. Locatell: "C'è tanfo di campagna elettorale".

Era nell'aria e ora è ufficiale. I sindacati Unia e Ocst hanno deciso di lanciare il referendum contro la decisione del Gran Consiglio di modificare la legge sui negozi, che permetterà di avere maggiori libertà in termini di orari di apertura. Ora partirà la raccolta firme per portare il popolo alle urne: ne servono 7'000 entro il 20 dicembre 2022. Verosimilmente anche le forze politiche che hanno respinto la modifica in aula si allineeranno ai sindacati. 

Secondo Chiara Landi del sindacato Unia siamo di fronte a una tattica del salame: "L'obiettivo è la deregolamentazione di un settore in cui non mancano i contratti su chiamata e quelli a tempo parziale", ha dichiarato in conferenza stampa. "Queste aperture", ha aggiunto, "andranno anche a discapito dei piccoli commercianti". Dal canto suo il sindacalista OCST Paolo Locatelli ha biasimato il lavoro fatto in sede commissionale e durante il dibattitto parlamentare: "Nemmeno si conosce il numero dei negozi in più che potrebbero restare aperti", ha sottolineato, aggiungendo che "il tanfo di campagna elettorale si sente da chilometri di distanza".

I due sindacati, ricordiamo, all'epoca delle discussioni sulla nuova legge si erano divisi, ma oggi sono tornati a lavorare fianco a fianco e si dicono certi del successo del referendum: "Non sarà un problema raccogliere le firme", ha detto Locatelli.