Massagno
Annullata la conferenza sull'"ideologia gender" al Lux
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Redazione
un anno fa
La decisione è stata comunicata oggi da Helvethica Ticino. L'evento di recente era stato al centro di un acceso dibattito.

La conferenza del 12 settembre sul tema dell'"ideologia gender" prevista al cinema Lux di Massagno, organizzata da Helvethica Ticino e dagli Amici della Costituzione, è stata annullata. “Eravamo consapevoli del fatto che si trattasse di un argomento molto delicato, in grado di suscitare sentimenti e reazioni forti”, si legge in un comunicato di Helvethica Ticino, che ha comunicato in serata la notizia della cancellazione dell'evento. "Volevamo però offrire alla popolazione la possibilità di interrogarsi sulla realtà della teoria di genere e sui suoi risvolti nel mondo dell’educazione”. Ricordiamo che il dibattito è stato oggetto di una lettera anonima che circola sui social nella quale vengono contestati i due relatori, Gianfranco Amato e Silvana De Mari, definiti “due personaggi attivi da anni in Italia che in nome della ‘famiglia tradizionale’ e della ‘difesa della vita’ portano avanti dei discorsi di odio contro persone gay, trans, bisessuali e lesbiche”.  

“Avremmo esortato a mantenere un comportamento civile”

Appellandosi al principio democratico della libertà di espressione “avremmo esortato ogni partecipante alla serata a voler mantenere un comportamento civile e rispettoso delle opinioni di tutti. Avremmo invitato tutte le parti alla calma e alla moderazione, affinché fosse possibile la tanto necessaria discussione pubblica attorno a una radicale trasformazione antropologica, che a nostro avviso viene calata dall’alto senza che scuola, genitori e altre agenzie educative siano coinvolte nei processi di decisione”. Helvethica Ticino precisa di non opporsi alla libertà di espressione di genere delle persone maggiorenni, "ma si impegna a favore di un’educazione che rispetti il naturale processo psico-affettivo e cognitivo dell’infanzia", senza che questo "venga influenzato da teorie di fluidità di genere, che arrischiano di confondere piuttosto che aiutare il naturale processo di maturazione dell’identità di genere".

"Dispiace per chi aspettava con interesse l'evento"

"Siamo tutti d’accordo che il tema richiede un’ampia discussione pubblica", si legge ancora, "volevamo dargli una chance, confrontandoci con rispetto reciproco". Ma questa chance "è negata a una grande fetta della popolazione da una minoranza rumorosa che accusa di discorso d’odio chi non si allinea supinamente al suo pensiero. Ci dispiace molto per i numerosi genitori e docenti che aspettavano con grande interesse l’evento". La politica, i media e tutto l’elettorato "riflettano sullo stato della nostra democrazia, che in teoria dovrebbe garantire a tutti le libertà costituzionali di pensiero, di espressione e di religione". Di fatto, tale libertà "è distrutta da chi la vuole solo per sé. Chi vuole impedire ai cittadini la libertà di espressione viola la Costituzione, dimostra di temere un confronto civile e aperto e partecipa di fatto all’instaurarsi di un sistema dittatoriale, estraneo alla tradizione elvetica e indegno di una società che si vuole aperta al dialogo".