Ticino
Alla scoperta dei luoghi della mafia a Lugano
Redazione
2 anni fa
Venerdì per una quindicina di studenti provenienti da tutta la Svizzera si è tenuto un insolito tour della mafia per le strade della città. Alla sua guida c’era Francesco Lepori: “Sono luoghi a due passi da dove viviamo”

La mafia c’è ma non si vede. Facile a dirsi. Come capire però quando dietro all’anonimo volto di un palazzo qualcuno lavora per gli interessi di un’organizzazione criminale? La risposta potrebbe essere un mafia tour, come quello organizzato per la prima volta venerdì scorso a Lugano.

Ad accompagnare una quindicina di studenti provenienti da tutta la Svizzera in questo insolito viaggio per le strade cittadine è Francesco Lepori, giornalista e responsabile operativo dell’Osservatorio ticinese sulla criminalità organizzata. “Abbiamo sempre la tendenza a considerare la mafia come qualcosa di molto lontano da noi”, premette Lepori ai nostri microfoni. Il giornalista identifica due motivi principali: “Il benessere che ci circonda” e “Il comportamento delle stesse organizzazioni criminali, che non ricorrono alla violenza per non creare allarme sociale. La potremmo definire una ‘colonizzazione silenziosa’”.

Dove si vive quotidianamente
Solo un’illusione, quindi. E il senso di “tour” come quello dello scorso venerdì è proprio questo: mostrare sul campo come anche il Ticino sia territorio privilegiato per le attività delle mafie, “in luoghi situati a pochi passi da dove viviamo, che frequentiamo o dove mai sospetteremmo”.

Le tappe
In effetti, i luoghi scelti sono legati dal fatto di avere nascosto dietro normalissime facciate alcuni importanti traffici criminali, passati ma anche recentissimi. Lo stesso Lepori ci fa degli esempi: “La nostra camminata raggiungerà l’area dell’Ospedale Italiano e del Liceo, teatro nei mesi scorsi dell’operazione ‘Cavalli di razza’, che sul fronte svizzero ha permesso di smantellare un traffico di cocaina in entrata e di armi in uscita, verso l’Italia. Da lì, percorreremo Via Balestra, fino ad arrivare davanti agli uffici che agli inizi degli anni ’80 servivano a riciclare i soldi della mafia siciliana”.

Attenzione
Un’occasione anche per spiegare a cosa fare caso per capire se dietro a un’attività apparentemente lecita, vi sia del marcio. “Bisogna stare attenti ai ‘reati spia’, dietro ai quali si nasconde spesso la mano delle organizzazioni criminali. Penso in particolare al riciclaggio, alla frode fiscale, all’estorsione, all’usura, all’infrazione della Legge sugli stupefacenti o alla violazione delle norme sul lavoro”. L’invito di Francesco Lepori è quindi di restare vigili: “Chi opera in alcuni settori, quali il terziario, l’edilizia o la ristorazione, deve sempre stare attento alle persone che ha davanti, senza lasciarsi attrarre dalla prospettiva di un guadagno facile”.

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