
Una serata spensierata in discoteca, almeno nelle intenzioni, finita male, anzi ancora peggio, con una sequenza di “mi fai male”, “mi hai fatto malissimo” e “no”. La triste storia risale a fine settembre del 2021 e coinvolge tre ragazzi italiani, di età compresa tra i 20 e i 21 anni, accusati di aver abusato sessualmente di una loro coetanea del Luganese. Alle assise criminali di Lugano il processo a carico dei tre è iniziato questa mattina, con il gruppo che secondo l’accusa avrebbe avuto rapporti sessuali non consenzienti con la giovane.
La ricostruzione
La Corte, presieduta dal Giudice Mauro Ermani, ha ripercorso i fatti. I tre, due fratelli e un amico con un passato da corteggiatore nel programma “Uomini e Donne”, sono accusati di violenza carnale ripetuta e violenza della sfera privata mediante apparecchi di presa d’immagini. Nel passato dei due fratelli, invece, storie di escort e prostituzione. I tre si sono conosciuti nella città in cui vivevano in precedenza nel nord Italia.
Cosa successe quel giorno
Tornando a quel giorno, durante una serata a base di champagne in una discoteca a Lugano, due dei tre imputati nel tragitto verso casa hanno conosciuto una donna, loro coetanea, nei pressi dell’Autosilo di Piazza Castello. Durante il cammino verso casa dell’amico, i due hanno baciato ripetutamente la giovane, la quale ha riferito di nutrire un interesse nei confronti di uno di loro. La donna ha dichiarato di essere d’accordo di avere un rapporto con uno dei tre imputati, ma che poi la situazione è degenerata. I tre a turno hanno avuto rapporti sessuali con lei e nonostante quest’ultima abbia intimato loro di fermarsi il rapporto è proseguito. Alcune scene poi sono state riprese da un telefonino dei ragazzi. In seguito la donna si è recata all’Ospedale Beata Vergine di Mendrisio e dopo una prima versione frutto della fantasia (”per vergogna e senso di colpevolezza per quanto accaduto”) la ragazza ha denunciato i tre.
Nessuna forzatura secondo gli imputati
In fase di dibattimento i tre - eleganti e ben vestiti - hanno confermato il rapporto sessuale, ma respinto le accuse, affermando che non c’è stata nessuna forzatura e che tutto è stato fatto con il consenso della ragazza ed escludendo anche il rapporto di gruppo. Gli imputati hanno risposto a tutte le domande del giudice Mauro Ermani e parlato liberamente e senza filtri. “Da sei mesi mi domando perché sono stato arrestato”, ha riferito uno di loro. I tre rischiano una pena superiore ai 5 anni.
Parola all’accusa
La parola ora passerà all’accusa, sostenuta dal procuratore pubblico Petra Canonica Alexakis e all’accusatore privato rappresentato dall’avvocato Giovanettina, poi sarà il turno degli avvocati della difesa descrivere gli avvenimenti di quella brutta nottata.
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