Ticino
“Al CSI deve scapparci il morto?”
Redazione
5 anni fa
Alcuni collaboratori del Centro Sistemi Informativi del DFE denunciano una politica interna “allarmante” e l’MPS interpella il Governo

“Al Centro Sistemi Informativi del DFE deve scapparci il morto?” È il titolo di un’interpellanza dell’MPS inoltrata oggi al Consiglio di Stato, dopo che il movimento ha ricevuto una segnalazione da parte di alcuni collaboratori, secondo cui non sarebbero state intraprese le necessarie misure anti-Covid a tutela del personale all’interno dell’istituto. Secondo la testimonianza due dipendenti sono risultati positivi quest’oggi al Covid e i colleghi sono stati informati “informalmente” della situazione.

“Alle persone che sono venute a conoscenza dei casi è stato chiesto dalla direzione di non divulgare la notizia per “questioni di privacy e per non spargere il panico”. La questione della privacy ci sta bene, se però fossero state intraprese misure a tutela del personale” si legge nella testimonianza inviata da alcuni collaboratori. “Tutto ciò non è invece avvenuto. La notizia corre per i corridoi, tutti sanno chi sono i colleghi in questione, uno di loro lavora all’accoglienza ed è sempre a stretto contatto con molte persone (si occupa di consegne, posta interna, fornitori, apertura chiusura porte etc.)”.

I collaboratori lamentano inoltre il fatto che l’edificio in cui lavorano è da tempo “sovraffollato”, non sono previste forme di telelavoro “seppur molti potrebbero lavorare da casa”, non vi è l’obbligo di portare la mascherina, non vengono effettuati lavori particolari di pulizia degli uffici e non vi è la possibilità di aprire le finestre in tutti gli uffici, né di areare adeguatamente. “Vi sono uffici di 50mq che ospitano 8 persone. Hanno messo delle paratie mobili tra una postazione e l’altra, decisamente insufficienti e poco pratiche. Vi sono persone a rischio per i quali, nonostante i certificati medici indicassero l’obbligo di stare a casa in tempi di COVID, è stato concesso solo pochissimo telelavoro (1 giorno o 2 la settimana). Nonostante i continui solleciti effettuati da noi dipendenti alla direzione al momento la politica interna è decisamente allarmante”

Sulla base di questa denuncia, l’MSP ha inviato una serie di domande al Consiglio di Stato

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