
A seguito di segnalazioni ricevute da cittadini, risulta che in zona Dino, a margine di un intervento edilizio di demolizione e ricostruzione, “gli inerti derivanti dai lavori siano stati scaricati abusivamente su un terreno privato situato in area agricola e boschiva”. È quanto riferisce in un’interpellanza la consigliera comunale di Lugano Sara Beretta Piccoli (Verdi Liberali). Da analisi chimiche commissionate privatamente “risulterebbe che tali materiali contengano tracce di amianto crisotilo (amianto bianco), sostanza altamente pericolosa per la salute e sottoposta a severe normative per quanto riguarda il trattamento e lo smaltimento”.
La segnalazione
La situazione, viene spiegato nell’interpellanza, è stata denunciata l’11 luglio scorso all’Ufficio edilizia privata della Città di Lugano. A fronte di tale segnalazione, “l’ufficio si è limitato a rispondere invitando la persona segnalante a ‘documentare e circostanziare’ ulteriormente la propria comunicazione, senza tuttavia attivare verifiche né procedere alla trasmissione del dossier ai servizi cantonali competenti”. Interpellato in seguito, “il responsabile cantonale ha confermato di non aver ricevuto alcuna segnalazione ufficiale da parte del Comune”.
Le criticità
Questo comportamento “solleva diversi interrogativi”. Da un lato, vi è la questione procedurale: “perché l’Ufficio edilizia privata non ha trasmesso senza indugi la segnalazione agli uffici cantonali, come sarebbe stato doveroso in presenza di una possibile contaminazione da amianto?” Dall’altro lato, vi è la questione sanitaria e ambientale: la presenza di amianto in una zona agricola e boschiva “non può essere liquidata come una semplice contestazione edilizia, ma costituisce un potenziale rischio per la salute pubblica e un illecito ambientale di particolare gravità”. Altra criticità riguarda la ristrutturazione parziale dello stabile, “in quanto i progetti presentati non sono stati rispettati e si è quindi proceduto ad una ristrutturazione totale”.
Le domande
Si chiede quindi al Municipio se conferma di essere a conoscenza della vicenda e della segnalazione dell’11 luglio, e per quali motivi l’Ufficio edilizia privata non ha provveduto a trasmettere la segnalazione ai competenti servizi cantonali. Si domanda altresì all’Esecutivo se intende attivare i controlli necessari, con sopralluoghi e campionamenti ufficiali, per verificare la natura e la pericolosità del materiale depositato, e quali misure concrete saranno intraprese per garantire la bonifica dell’area qualora venga confermata la presenza di amianto o di altri rifiuti pericolosi. Beretta Piccoli vuole anche sapere in che modo si intende garantire, in futuro, che simili segnalazioni non vengano sottovalutate e che il coordinamento tra Comune e Cantone funzioni in maniera tempestiva ed efficace.
Di seguito le altre domande poste all’Esecutivo: