Lupo
Abbattimento branco Carvina, un'allevatrice: "Ne arriveranno altri"
Berna dà il via libera per l'abbattimento del branco Carvina. Gli esemplari, artefici di numerosi attacchi quest'estate, potranno essere eliminati entro la fine di gennaio. Un'allevatrice, ai microfoni di Ticinonews, si dichiara parzialmente soddisfatta, ma auspica ulteriori misure.

Luce verde da Berna per l’eliminazione completa del branco di lupi Carvina. Il via libera è giunto il 27 novembre e il Cantone avrà a diposizione fino al 31 gennaio per completare il lavoro. Sul Foglio Ufficiale si legge inoltre che “L’abbattimento sarà eseguito dai guardacaccia dell’Ufficio della caccia e della pesca, che potrà altresì valutare la collaborazione di cacciatori adeguatamente formati”. In tal senso, da noi contattato l’Ufficio di riferimento non rilascia ulteriori informazioni.

"Fa piacere, ma ne arriveranno altri"

Sotto i riflettori dunque il branco Carvina, che quest’estate è stato protagonista di numerosi attacchi. Uno di questi, ad inizio settembre, aveva colpito in pieno giorno sul sentiero Tamaro-Lema uccidendo due capre sull’alpe Montoia. Per l’occasione abbiamo incontrato la proprietaria, Flavia Anastasia che dalla sua fattoria a Claro tira, sì, un sospiro di sollievo, ma la situazione non è risolta: "Chiaramente la notizia può far piacere. Bisognerà vedere se l’Ufficio della Caccia e della Pesca riuscirà a prendere i lupi, non è così scontato. In secondo luogo, tiriamo un sospiro di sollievo per la prossima estate, ma prima o poi ne arriveranno altri”.  

L'arrivo del cane da protezione

Focus, dunque, sulle misure di protezione: “Secondo me, a questo punto, pensare di poter andare avanti senza fare delle misure di protezione, è impensabile. Noi le stiamo già mettendo in atto, ma purtroppo non sono molte. Al momento, in alpeggio, mettiamo una recinzione notturna per proteggere gli animali. Da quest’anno abbiamo anche i cani da protezione”. Si chiama Falco, il cane di Flavia Antastasia, ed è un cão de gado transmontano, una razza portoghese, una razza docile, ma è necessaria una giusta sensibilizzazione nei confronti delle persone. “Il cane da protezione è una misura davvero utile, ma deve essere accompagnata da altre iniziative", sostiene Anastasia. "Non si può essere lasciati da soli sulle montagne con i cani. Da parte nostra c’ê bisogno molto impegno per introdurre questi cani e da parte della popolazione ci vuole tanta tolleranza. Tolleranza che arriva dove c’è la cultura del cane. Purtroppo, non c’è e quindi bisogna sensibilizzare”. Gli allevatori, inoltre, sono preoccupati per una situazione che si può risolvere a livello locale, ma il lupo non conosce confini: “La Svizzera è al centro dell’Europa. Se noi prendiamo delle misure e nel resto dell’Europa non si fa niente, i lupi continueranno ad arrivare. Dobbiamo lavorare in un raggio più ampio”.