
Che la nuova legge sulla prostituzione, attualmente al vaglio della commissione della Legislazione, non piacesse a molti, era noto. Si sapeva anche che tra questi molti ci fosse il PPD. Pochi però si aspettavano il clamoroso gesto del capogruppo Fiorenzo Dadò che oggi ha acquistato una pagina su La Regione, per denunciare problemi e lacune del messaggio targato Norman Gobbi.
“La nuova legge”, denuncia Dadò, “sembra essere appositamente confezionata per i magnaccia di tutta Europa pronti a fare ingresso in Ticino”. Insomma, il rischio, secondo il capogruppo, è quello di trasformare il Ticino da terra di artisti in terra di lupanari.
“La legge non è pensata per proteggere le vittime, ma per ingrassare i portafogli di quanti attorno a questo mondo lucrano”. Secondo il PPD la prostituzione, benché legale, non è affatto un fenomeno del tutto normale, ma un mondo attorno al quale gravita un sottobosco di illegalità e sfruttamento.
La legge, nel frattempo, è sopravvissuta ancora una volta all’ennesimo tentativo di rispedirla al Dipartimento delle Istituzioni. Ma la strada rimane tutt’altro che in discesa: anche perché Dadò lo aveva annunciato appena qualche giorno fa: nell’eventualità di un via libera da parte del Gran Consiglio, sarà referendum.
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