Energia
Vienna e Berlino contro un ritorno al nucleare in Svizzera: "Potrebbe costare caro a tutti"
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Redazione
8 mesi fa
Dopo l'annuncio del Consiglio federale di voler revocare il divieto di costruire nuove centrali nucleari, fioccano le critiche - in Svizzera, ma anche all'estero.

Le reazioni indignate dei partiti ecologisti e del PS non si sono fatte attendere dopo l'annuncio dell'intenzione del Consiglio federale di revocare il divieto di costruire nuove centrali nucleari, divieto approvato dal popolo nel 2017. Ma anche tra i nostri vicini più prossimi, l'annuncio suscita una levata di scudi, riferisce il SonntagsBlick di oggi.

Vienna: "Il nucleare è costoso, imprevedibile e pericoloso"

A Vienna, Leonore Gewessler, ministra per la Protezione del Clima, dichiara: "L'energia nucleare non ha futuro", perché è "costosa, imprevedibile e pericolosa", come hanno dimostrato gli incidenti di Fukushima e Chernobyl. "I piani attuali della Svizzera potrebbero quindi 'costarci caro a tutti'". La protezione del clima richiede più energie rinnovabili. E "le centrali idroelettriche, eoliche e solari sono molto più rapide da realizzare, molto meno costose dell'energia nucleare e ci rendono indipendenti dalle importazioni".

Berlino predilige le energie rinnovabili

A Berlino, il ministero per la Protezione del Clima del vicecancelliere Robert Habeck osserva che le fonti di energia rinnovabile sono la principale fonte di energia nel settore dell'elettricità. (...) L'energia nucleare non è né necessaria per la sicurezza dell'approvvigionamento né per il raggiungimento degli obiettivi climatici.

La reazione indignata dei Verdi svizzeri

La Verde Lisa Mazzone, anch'essa intervistata dal SonntagsBlick, non usa mezzi termini: "Il consigliere federale Rösti si comporta in modo disonesto nei confronti degli elettori. Due mesi fa abbiamo votato sulla legge sull'elettricità. E ora arriva con una tecnologia obsoleta, estremamente costosa e pericolosa". E la presidente del partito annuncia una resistenza massima ai progetti di centrali atomiche del consigliere federale. Una resistenza che spera di vedere anche da parte di molti politici di centro. E, se necessario, saranno gli elettori a impedire la "follia nucleare" di Rösti, conclude.