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UBS taglierà 10'000 posti di lavoro nel mondo entro il 2027
©Gabriele Putzu
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Redazione
11 ore fa
La banca accelera il piano di riduzione dei costi: già eliminati 15'000 impieghi, pressione sul rapporto costi/ricavi e primi segnali di flessibilità regolatoria da Berna.

UBS si prepara a una nuova fase di riduzione del personale. Secondo informazioni interne riportate da Blick, la banca prevede fino a 10'000 tagli entro il 2027 nell’ambito dell’integrazione di Credit Suisse, cifra che riguarda sia la Svizzera sia il resto del mondo. Ufficialmente l’istituto non conferma numeri precisi, ma ribadisce l’intenzione di «limitare al minimo» gli esuberi e di puntare principalmente su uscite naturali, prepensionamenti e trasferimenti interni. Per il mercato domestico, UBS mantiene la previsione già nota di circa 3'000 licenziamenti legati al processo di fusione.

Riduzione del personale già in corso

Se il piano venisse attuato, la forza lavoro globale scenderebbe a circa 95'000 unità. Dalla fusione del 2023, il gruppo è già passato da oltre 119'000 dipendenti a 104'427 alla fine di settembre 2025: una riduzione media di oltre 1'200 posti a trimestre. La banca si aspetta ulteriori ondate di tagli nei prossimi cinque trimestri, fino a 2'000 posti per tornata, in funzione dei progressi dell’integrazione. Tuttavia, questo processo procede più lentamente del previsto: circa l’85% dei clienti è stato migrato, ma restano i casi più complessi, soprattutto aziende e grandi patrimoni.

Integrazione rallentata e costi elevati

I ritardi comportano costi operativi elevati, poiché i sistemi di Credit Suisse devono continuare a essere mantenuti. UBS punta a risparmi per 13 miliardi di dollari, obiettivo già coperto al 77%. Il nodo principale resta il rapporto costi/ricavi, attualmente al 77%, più alto rispetto ai concorrenti internazionali. Morgan Stanley è al 67%, Société Générale al 61% e Santander al 41%.

Verso un compromesso nelle regole sul capitale

Sul fronte regolatorio, uno spiraglio arriva da Berna: secondo Reuters, il Dipartimento delle finanze sarebbe disposto ad allentare i requisiti di capitale consentendo l’inclusione di software e imposte differite nel capitale primario, con un beneficio stimato in 11 miliardi. La prospettiva ha già spinto il titolo UBS, salito del 4% fino a toccare 32,50 franchi, vicino ai massimi annuali.