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Truffe online, "Ci sono ancora delle lacune nel contrasto al fenomeno"
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Ats
2 ore fa
Approvando il rapporto "Bloccare i siti truffa", il Consiglio federale ha preso atto che "la percentuale di successo potrebbe aumentare se le norme attuali, contenute nell'ordinanza sui domini Internet (ODIn), venissero applicate in modo sistematico.

In linea di massima, gli strumenti giuridici esistenti per contrastare il proliferare di siti truffa funzionano, ma devono essere applicati in maniera più sistematica, soprattutto mediante un miglior coordinamento fra i vari attori coinvolti. È la conclusione cui giunge un rapporto del Consiglio federale. I siti web fraudolenti come shop falsi e piattaforme di investimento poco serie costituiscono una minaccia crescente. Dal 2020 il numero dei reati rilevati nel settore digitale è più che raddoppiato passando da 24'389 a 59'034 casi. Solo nel 2024, precisa una nota governativa odierna, sono stati registrati 890 raggiri su Internet riconducibili a siti truffa. La percentuale di casi risolti ammonta soltanto al 20,9%, ammette il Governo.

Bene ma non benissimo

Secondo l'esecutivo, la percentuale di successo potrebbe aumentare se le norme attuali, contenute nell'ordinanza sui domini Internet (ODIn), venissero applicate in modo sistematico; quando è il caso, la quota dei siti truffa il cui blocco va a buon fine è regolarmente superiore al 95%. Dall'analisi del numero dei casi nel periodo tra il 2017 e il 2024 emergono infatti oscillazioni notevoli: il numero delle richieste di blocco varia tra 20 e 1'492 all'anno. Questi numeri dimostrano che gli strumenti disponibili non vengono utilizzati in modo sufficientemente sistematico e dipendono molto da singoli progetti delle autorità. Per questa ragione il Consiglio federale ravvisa la necessità di apportare miglioramenti a livello operativo: occorre standardizzare i processi di segnalazione e di risposta tra gli attori, promuovere le automazioni tecniche e uniformare le strutture di contatto cantonali. Dalla verifica non è emersa la necessità di intervenire in maniera immediata a livello legislativo. Le competenze attuali dell'Ufficio federale per la cibersicurezza in veste di servizio nazionale di contatto per le ciberminacce sono sufficienti. Occorre invece consolidare la collaborazione esistente tra Confederazione, Cantoni e gestori di registri e migliorare il flusso delle informazioni. Il Consiglio federale rafforzerà il coordinamento in maniera mirata e integrerà i risultati nell'ulteriore sviluppo della Ciberstrategia nazionale (CSN).

Nuovi fenomeni di frode

Le attuali possibilità di bloccare questi siti si limitano ai fenomeni del phishing e della diffusione di malware e comprendono solo in parte le piattaforme di investimento e gli shop online fraudolenti. Nel quadro della revisione prevista della legge sulle telecomunicazioni verrà valutato se sia necessario definire competenze supplementari per contrastare questi nuovi fenomeni di frode. Una parte notevole dei siti truffa viene registrata e gestita all'estero. Pertanto una lotta efficace richiede una maggiore collaborazione transfrontaliera, sia nel settore della cibersicurezza tramite organi internazionali di cibersicurezza, sia nell'ambito del perseguimento penale tramite Europol e Interpol.