
I Cantoni non potranno restringere l'accesso alle strade cantonali lungo gli assi nord-sud in misura maggiore rispetto a quanto è possibile fare oggi. Lo ha deciso il Consiglio degli Stati respingendo una mozione della sua Commissione dei trasporti (CTT-S). "No" anche alla concessione di maggiori fondi federali per la manutenzione delle suddette strade. La mozione della CTT-S, respinta con 21 voti contro 18 e 4 astenuti, voleva dare la possibilità a Uri, Ticino e Grigioni di sbarrare temporaneamente le strade cantonali al traffico di transito in caso di ingorghi sull'A2 e sull'A13. Attualmente l'ordinanza riguardante le strade di grande transito non permette di farlo senza coinvolgere le autorità federali. Sebbene i Cantoni possano già chiedere interventi alla Confederazione, nella pratica il sistema non funziona, ha sostenuto a tal proposito Josef Dittli (PLR/UR): gli ingorghi sono improvvisi e imprevedibili, e la polizia cantonale deve poter agire subito, senza attendere autorizzazioni che arrivano quando la situazione è già caotica.
Le ragioni del "no"
Per la maggioranza degli Stati, tuttavia, le possibilità attuali di limitare il traffico sono sufficienti. "Le limitazioni sono necessarie per garantire che gli interessi sovraregionali siano rispettati e che, oltre all'autostrada, rimanga disponibile una seconda rete stradale", ha spiegato il "ministro" dei trasporti Albert Rösti. I contatti tra Ufficio federale delle strade (USTRA) da una parte, e i Cantoni e le polizie cantonali dall'altra, funzionano bene ha aggiunto il consigliere federale, dicendosi disposto a intervenire personalmente qualora dovessero nascere problemi. A non piacere alla maggioranza è anche il fatto che la mozione avrebbe interessato solo l'asse nord-sud, cosa che porterebbe a una disparità di trattamento fra i Cantoni. "Vorrei ricordare che questo asse non è l'unico a soffrire di congestioni: le colonne del venerdì e della domenica pomeriggio sono ormai un classico tra il Vallese e Ginevra", ha affermato Pascal Broulis (PLR/VD). Secondo il vodese, non è pensabile affrontare il problema degli ingorghi autostradali considerando il solo asse nord-sud.
Niente fondi in più per la manutenzione delle strade
Non ha avuto miglior fortuna una mozione di Heidi Z’graggen (Centro/UR) che chiedeva a Berna di concedere più fondi ai Cantoni per la manutenzione delle strade cantonali situate lungo gli assi di transito internazionale. L'urana auspicava una modifica dell'ordinanza sull'imposta sugli oli minerali. La relatrice commissionale Marianne Maret (Centro/VS) ha ricordato come la ripartizione attuale dei contributi federali ai costi stradali dei Cantoni - 1 miliardo di franchi all'anno - tenga già conto delle specificità delle regioni di montagna. I Cantoni con strade principali nelle regioni di montagna e periferiche (come Uri e Grigioni, ma non il Ticino, ndr.) ricevono infatti contributi forfetari. Per soddisfare le richieste della mozione senza penalizzare gli altri Cantoni sarebbe inoltre necessario aumentare le spese, in un contesto di diminuzione delle entrate dell'imposta sugli oli minerali causata dall'aumento delle auto elettriche, ha sottolineato Maret. "In teoria si potrebbe ovviare aumentando l'ammontare complessivo dei contributi, ma ciò contrasterebbe con le misure di risparmio in corso, che nel pacchetto di sgravio prevedono una riduzione del 10%", ha aggiunto Rösti.
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