Svizzera
Test rapidi gratis e misure alle frontiere
Altri 2,5 miliardi di franchi di aiuti per i casi di rigore, assunzione dei costi dei test sulle persone asintomatiche e rivista la quarantena: ecco le decisioni del Consiglio federale

Test rapidi per gli asintomatici pagati dalla Confederazione e fine della quarantena dopo sette giorni (dopo nullaosta cantonale) per chi ha un test negativo. Lo stesso vale per chi giunge da un paese a rischio, i viaggiatori dovranno anche presentare un test negativo non più vecchio di 72 ore già all’arrivo. Per chi arriva dagli altri paesi, invece, il test negativo obbligatorio è limitato a chi giunge in aereo. Esclusi quindi coloro che arrivano in auto o in treno. Chi arriva però da un paese ritenuto a basso rischio, quindi anche dall’Italia, con bus, treno, nave o aereo dovrà registrarsi su un portale per fornire i propri dati di contatti. Esclusi coloro che giungono su un mezzo privato. Sono però esentati coloro che giungono da Piemonte e Lombardia, regioni con stretto scambio economico, sociale e culturale con la Svizzera. Sono queste le decisioni prese questa mattina dal Consiglio federale e illustrate in conferenza stampa dal presidente della Confederazione Guy Parmelin e dai consiglieri federali Alain Berset e Ueli Maurer.

Misure economiche
Oltre a queste misure, i ministri presentano anche gli ulteriori aiuti. La Confederazione ha infatti deciso di aggiungere 2,5 miliardi di franchi al fondo per i casi di rigore. Prolungate inoltre le indennità giornaliere per i disoccupati e la Confederazione si assumerà anche per il 2021 dei costi per il lavoro ridotto. Gli operatori culturali, infine, dovrebbero beneficiare dell’indennità di perdita di guadagno in modo retroattivo dal 1° novembre 2020, la decisione dovrà però essere ratificata dal Parlamento e i Cantoni dovranno introdurre le basi legali.

Farmacie nel piano vaccinale
Per ampliare la portata della campagna di vaccinazione, infine, la Confederazione ha deciso di assumersi i costi delle vaccinazioni fatte in farmacia, così da poter offrire la somministrazione in più luoghi.

Fine conferenza stampa

14:38 - “Indennità: e dopo i tre mesi?”
Parmelin: “Ci siamo resi conto che facendo l’analisi della situazione adesso c’era il fabbisogno di dover intervenire. Come già detto, con questo pacchetto generale vogliamo dare un segnale come Consiglio federale per dire che seguiamo la situazione da vicino”.

14:35 - “Perché ci avete messo così tanto tempo a decidere sui test? Perché non è un obbligo? Non consigliate di proseguire come ha fatto il Canton Grigioni?”
Berset: “Gli ospedali e le case di cura sono cantonali. Noi speravamo che i test venivano utilizzati di più e per questo abbiamo avuto del tempo per capire questa cosa. Questi test devono essere analizzati in modo efficienti, nelle scuole, negli alberghi. Un test di massa per tutto il Cantone non sarebbe sensato e i costi in questo caso andrebbero a lievitare e per questo noi cerchiamo di mettere l’attenzione sui punti più delicati”.
Mathys: “Noi abbiamo esaminato da vicino quello che ha fatto il Canton Grigioni ma non è possibile per tutta la Svizzera avere una raccomandazione ‘globale’”

14:30 - “Nella documentazione dite che i test di massa sono volontari, tranne se il Cantone ordina diversamente. Ci sono anche altre multe? Possono essere imposti i test sul posto di lavoro?”
“Bisogna cercare di proteggere i lavoratori, si tratta di proteggere le persone e bisogna far sì che la decisione sia consona. Dipende dall’attività svolta”.

14:29 - “La task force era scettica rispetto alla riduzione della quarantena, come giustificate?”
Berset: “È un rischio con cui dobbiamo convivere, c’è una certa riserva su questo. È molto più semplice mettere le persone in quarantena, la nuova misura ci chiede più lavoro ma c’è un’esigenza. Abbiamo fissato 7 giorni perché è stata un’analisi a dimostrare questo limite. Noi cerchiamo di trovare un modo per analizzare la situazione che rimane difficile con le varianti”.

14:27 - “I frontalieri sono toccati dalla misura?”
Berset: “Vi sono delle eccezioni, i frontalieri non sono toccati da questo obbligo. Questa è una cosa importante per noi perché si tratta di praticità, avere i test rapidi è anche questione di organizzazione e non è possibile attuare la misura per i frontalieri all’entrata del nostro Paese. Chi viene da una regione a rischio può presentare un test Pcr negativo, ma per chi vive alla frontiera e lavora in Svizzera non è fattibile”.

14:27 - È ora delle domande

14:24 - “Settimane critiche”
“Tenendo in conto le varianti per tutti noi saranno settimane critiche”.

14:17 - Test, quarantene e farmacie
“Abbiamo fatto un grande passo avanti nella strategia anti-Covid. Vogliamo testare di più, soprattutto in alcuni casi specifici. A novembre abbiamo autorizzato i test rapidi, ma a quel tempo la capacità era limitata. La Confederazione ha autorizzato i test sulle persone asintomatiche, abbiamo constatato che questo strumento è stato utilizzato troppo poco: ora la Confederazione pagherà il test per incitare le persone a farsi testare. I cantoni devono far appello di questa possibilità presentando un piano all’Ufsp per capire come vogliono procedere. Da settimane parliamo delle quarantene, oggi abbiamo adeguato le regole con la possibilità di abbreviare le quarantene in alcuni casi. La logica è la seguente: ora abbiamo introdotto la possibilità di sciogliere la quarantena al settimo giorno se un test risulta negativo, questi test però sono a carico delle persone interessate. Al settimo giorno hanno l’obbligo di utilizzare la mascherina e bisogna rispettare le solite regole di igiene e distanziamento. Anche per i viaggi abbiamo deciso nuove misure: sarà obbligatorio il tampone per chi arriva in aereo. Inoltre resterà l’obbligo della quarantena se si arriva da un Paese a rischio, con la possibilità di mostrare al settimo giorno della quarantena un test negativo. Queste misure entreranno in vigore l’8 febbraio”.

14:15 - Parla Berset
“Sembra vedersi un effetto delle misure, lo si vede nelle cifre. I nuovi casi evolvono sempre meno, è un evoluzione più lenta e lo stesso vale per i ricoveri e i decessi. Dobbiamo restare cauti, il tasso di riproduzione resta troppo elevato ed è risalito negli scorsi giorni. Noi questo lo sappiamo grazie a quello che viene fatto in merito al tracciamento nel Paese, i test permettono di capire anche le varianti. Quello che si vede è il raddoppio ogni due settimane delle varianti: si tratta del 10% dei positivi”.

14:07 - Prende la parola Maurer
“L’ultima volta abbiamo deciso di chiudere anche i negozi. Dal 18 gennaio è in vigore questa misura e stiamo mettendo in atto diverse misure. L’importo per i casi di rigore è stato raddoppiato. Siamo molto sottopressione e il Consiglio federale presenterà un messaggio al Parlamento. Ci sono ancora degli interrogativi scoperti con i cantoni e le organizzazioni di categoria, io parto dal presupposto che ci saranno delle modifiche all’ordinanza Covid. Per chi lavora in questi settori, riassumendo possiamo dire che i soldi sono a disposizione, stiamo creando i presupposti. La Confederazione attualmente sta fecendo dei debiti, non ha soldi”.

14:05 - Prolungamento indennità disoccupazione
“Prolungare le indennità di tre mesi per i disoccupati vuole sostenere le persone che hanno perso il lavoro a causa della pandemia o che stanno cercando lavoro in un momento difficile. La fattura di questi tre mesi si aggira su 500milioni di franchi a carico dell’assicurazione disoccupazione, il Consiglio federale inoltre ha deciso che la Confederazione si occuperà delle indennità di lavoro ridotto”.

14:02 - Parla Parmelin
“La situazione economica e la situazione epidemiologica variano giorno dopo giorno. Il Consiglio federale è cosciente delle difficoltà delle persone ed è cosciente che molti cittadini vorrebbero delle regole chiare e uniformi. Il ruolo del Consiglio federale è varare ogni misura con uno spirito critico e ascoltare le parti in causa, tenendo d’occhio lo stato delle nostre risorse. Le discussioni sono aperte, franche e rispettano la nostra volontà di trovare le misure adeguate per garantire alla popolazione di poter beneficiare di queste soluzioni. Le soluzioni che sono emerse non sono mai perfette, in un regime federalista è ovvio che sia così”.

14:00 – Inizio previsto della conferenza stampa del Consiglio federale

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