Svizzera
Studenti pro Palestina occupano l'università di Losanna
© X - Lorikhysenii
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16 giorni fa
Tra le richieste dei manifestanti all'Università, quella di "sospendere le collaborazioni con le istituzioni israeliane fino a quando non verrà rispettato il diritto internazionale".

Un centinaio di studenti pro Palestina hanno occupato l'atrio dell'edificio Geopolis dell'Università di Losanna (UNIL). Hanno chiesto un boicottaggio accademico delle istituzioni israeliane e un cessate il fuoco immediato e permanente. Questa azione "segue l'esempio delle mobilitazioni nei campus in Canada, Stati Uniti e Francia", spiegano gli organizzatori in un comunicato. Bandiere palestinesi sono state stese per terra, mentre altre sono state issate. L'occupazione è stata pacifica, ha potuto osservare Keystone-ATS.

Le rivendicazioni

"La nostra azione è spontanea e non ha né capo né leader. Le persone che occupano l'edificio universitario si rifiutano di essere complici del genocidio coloniale perpetrato dal regime di apartheid israeliano. Chiediamo a tutti di unirsi a noi e ai membri di altre università e scuole universitarie di mobilitarsi", scrivono i partecipanti nel loro comunicato. Gli studenti avanzano una serie di richieste alla direzione dell'università, tra cui la stesura di un elenco delle attuali collaborazioni con le istituzioni israeliane, la loro immediata sospensione fino a quando Israele non rispetterà un cessate il fuoco permanente e il rispetto del diritto internazionale, e una politica proattiva di accoglienza e sostegno agli studenti e ai ricercatori palestinesi, simile a quella messa in atto dopo l'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito russo. I manifestanti ritengono che "le università e le scuole universitarie svizzere stiano partecipando alla carneficina. Esistono numerosi accordi tra le nostre istituzioni che consentono e incoraggiano la mobilità da e verso Israele", denunciano. Affermano inoltre di voler "continuare a lottare con ogni mezzo a sostegno del popolo palestinese" e come prima cosa chiedono "un cessate il fuoco immediato e permanente in tutto il territorio palestinese".

Un'occupazione "rispettosa"

Secondo la portavoce dell'UNIL, Géraldine Falbriard, l'università ha garantito che non ci saranno controlli sull'identità dei partecipanti né sanzioni nei loro confronti. Non saranno nemmeno sgomberati. "Tutto è stato fatto in modo rispettoso", ha detto. Il rettore dell'UNIL, Frédéric Herman, si è recato sul posto e ha esortato i manifestanti a una riflessione pacifica. La sua proposta è stata accolta, ha riferito a Keystone-ATS uno studente che ha partecipato alla protesta. "È esattamente quello che volevamo, e in modo pacifico", ha dichiarato.

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