
Porre fine alla concessione di indennità d’uscita “di comodo” a funzionari federali in caso di disdetta del contratto di lavoro e ridurre l’indennità massima prevista dalla Legge sul personale federale (LPers) da un anno a sei mesi di stipendio. Sono le richieste contenute in una mozione inoltrata dal consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri al Consiglio federale. Il deputato ticinese fa riferimento a un approfondimento pubblicato lo scorso 11 maggio sulla NZZ am Sonntag, dal titolo “Generosità discutibile”, che indagava una serie di buonuscite concesse dal Governo a funzionari dirigenti della Confederazione nell'ambito della rescissione del contratto di lavoro.
Il quadro legale
Secondo l’articolo 19 della LPers, il datore di lavoro versa un’indennità a un collaboratore nel caso in cui il rapporto venga sciolto senza colpa dell’impiegato. Per il versamento di un’indennità, che può arrivare fino a un anno di stipendio, è inoltre necessario che il dipendente eserciti una professione per la quale la domanda è scarsa o inesistente, e che il rapporto di lavoro duri da molto tempo, o che l’impiegato abbia raggiunto una certa età. Dalle informazioni ottenute in base alla Legge sulla trasparenza e pubblicate dalla testata, riferita alle indennità versate dall’Esecutivo a funzionari dirigenti “congedati” tra il 2021 a 2023, emergono casi in cui i requisiti previsti dall’articolo 19 della LPers “non risultano adempiuti”. Pare insomma – come commentato anche dagli esperti interpellati dalla testata – “che lo strumento dell’indennità venga utilizzato impropriamente quale elemento facilitatore per evitare conflitti, procedure giudiziarie, danni politici o d’immagine”. Ne risulta “una spesa milionaria a carico del contribuente”.
La richiesta
In considerazione delle necessità di risparmio della Confederazione, ma anche del principio di equità, "e tenendo conto del trattamento privilegiato di cui già gode il personale della Confederazione sotto vari aspetti per rapporto ai lavoratori impiegati nel settore privato, con questa mozione si chiede al Consiglio federale che la pratica delle indennità 'di comodo' abbia a cessare, e che i requisiti previsti dalla LPers vengano rispettati in modo rigoroso". Si chiede inoltre, come detto, "che l’indennità massima prevista dall’art 19 cpv 5 LPers venga ridotta da un anno a sei mesi di stipendio".