
In media in Svizzera si registrano quasi sei crimini d'odio a settimana nei confronti di persone LGBTIQ+: l'anno scorso ci sono stati 309 casi in totale, secondo la Helpline LGBTIQ. Dal 2020, le segnalazioni sono quintuplicate. La metà dei crimini riguarda le persone trans, indicano le organizzazioni di settore Transgender Network Switzerland (TGNS), Organizzazione svizzera delle lesbiche (LOS) e Pink Cross in un comunicato odierno. Mentre la Svizzera celebra la visibilità LGBTIQ+ tramite il successo di Nemo, artista non binario, all'Eurovision, è cruciale ricordarsi che questi progressi coesistono con una dura quotidianità ben presente, proseguono le organizzazioni.
Dalle aggressioni fisiche alle discriminazioni sul lavoro
I fatti registrati dalla Helpline includono aggressioni fisiche, violenze verbali, molestie sessuali e discriminazioni nell'ambito lavorativo, delle istituzioni pubbliche e del settore sanitario. Dalla creazione del servizio, le segnalazioni di crimini d'odio e discriminazioni non hanno fatto che aumentare. Le organizzazioni di settore deplorano l'assenza di reazione da parte degli ambiti politici. Un altro problema è il cronico sotto-finanziamento delle strutture d'aiuto, tramite donazioni private o contributi di fondazioni.