Lavoro
Scioperi nell'edilizia, 7'000 operai romandi incrociano le braccia
Unia Suisse Instagram
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Ats
14 giorni fa
Le rivendicazioni delle maestranze concernono la remunerazione del percorso tra la sede aziendale e il cantiere, orari di lavoro più corti e consoni a una vita familiare, una pausa retribuita a metà mattinata, stipendi più alti e l'adeguamento all'inflazione.

Gli scioperi degli operai edili hanno coinvolto oggi la Romandia, dopo che nelle scorse settimane era toccato a Ticino e Berna. Secondo un comunicato congiunto dei sindacati Syna e Unia, quasi 7'000 persone si sono riunite per protestare a Ginevra, Losanna, Friburgo e La Chaux-de-Fonds (NE). Il Contratto mantello nazionale è in scadenza a fine anno e le discussioni con la Società Svizzera degli Impresari-Costruttori (SSIC) "sono in corso da mesi, ma non si profila ancora una soluzione". Le rivendicazioni delle maestranze concernono la remunerazione del percorso tra la sede aziendale e il cantiere, orari di lavoro più corti e consoni a una vita familiare, una pausa retribuita a metà mattinata, stipendi più alti e l'adeguamento all'inflazione.

La dimostrazione

Secondo il comunicato, le condizioni attuali di lavoro non sono più sostenibili, tanto meno le proposte della SSIC di "giornate di lavoro più lunghe per salari inferiori". A Ginevra i manifestanti hanno brevemente bloccato il ponte Mont Blanc, mentre nel Canton Friburgo le proteste si sono concentrate sotto la sede della Società degli impresari costruttori friburghese a Courtepin. A Losanna e a La Chaux-de-Fonds i lavoratori hanno sfilato per le strade del centro. Una seconda giornata di sciopero è in programma domani a Losanna, con un raduno in Place de la Navigation, da dove partirà un corteo alle 13.30.

Altre mobilitazioni

Le proteste proseguiranno questo venerdì (7 novembre) nella Svizzera nordoccidentale, mentre il 14 novembre sarà a volta di Zurigo e delle altre regioni della Svizzera tedesca.

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