Svizzera
Riforma 2. pilastro, l'Unione sindacale svizzera annuncia un referendum
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Keystone-ats
un anno fa
Ci sarà tempo fino al 24 novembre per raccogliere le 100'000 firme necessarie alla riuscita dell'iniziativa. Il presidente dell'USS Maillard: "Non c'è alcuna possibilità di trovare una soluzione adeguata dal punto di vista sindacale per la riforma della previdenza professionale".

L'Unione sindacale svizzera (USS) interrompe la raccolta di firme per l'iniziativa "Utili della Banca nazionale per un'AVS forte". Lancia per contro un referendum contro la riforma del secondo pilastro, ha annunciato il suo presidente Pierre-Yves Maillard al Blick. L'USS avrebbe avuto tempo fino al 24 novembre per raccogliere le 100'000 firme necessarie alla riuscita della sua iniziativa. Nell'intervista pubblicata oggi sul portale online del Blick, Maillard ha spiegato che il comitato dell'organizzazione sindacale ha deciso oggi di interrompere la campagna.

Perché il cambiamento di strategia

Di fronte ai massicci attacchi dei partiti borghesi contro le rendite, l'USS deve riunire le forze e fissare delle priorità, ha aggiunto. L'attenzione deve essere rivolta in primis sulla riforma della previdenza professionale, nonostante le 70'000 firme già raccolte per l'iniziativa. Per questo motivo il presidente dell'USS ha già sin d'ora annunciato il lancio di un referendum contro la riforma del secondo pilastro. Ciò avviene un giorno prima che la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Nazionale si riunisca e inizi l'esame delle divergenze. Un comunicato in merito era previsto venerdì dai servizi del Parlamento.

"Misure insufficienti"

Maillard, che è anche consigliere nazionale (PS/VD), ritiene che non vi sia più alcuna possibilità di trovare una soluzione adeguata dal punto di vista sindacale per la riforma della previdenza professionale. Ha ricordato che esisteva un compromesso tra i partner sociali, che era stato ripreso dalla Confederazione, ma che i partiti borghesi hanno spazzato via. Con la proposta del Consiglio degli Stati, lavoratori e datori di lavoro dovrebbero versare 3 miliardi di franchi di contributi supplementari. Quale controparte, il tasso di conversione verrebbe abbassato. La riduzione generale delle rendite che seguirebbe non è accettabile, secondo Maillard. A suo avviso, le misure in favore dei bassi redditi e delle persone che lavorano a tempo parziale sono pure insufficienti. I partiti borghesi del Nazionale prevedono inoltre un nuovo deterioramento. Per il presidente dell'USS, con il cambiamento dei tassi di interesse deciso dalla Banca nazionale svizzera (BNS), la riduzione del tasso di conversione, determinante per l'ammontare delle rendite, è semplicemente diventata inutile. In tali circostanze, il lancio del referendum è ovvio.

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