Svizzera
Processo Crossair: legale André Dosé chiede assoluzione
Redazione
16 anni fa

L'ex presidente della direzione di Crossair André Dosé non ha alcuna responsabilità nell'incidente aereo di Bassersdorf (ZH) che il 25 novembre del 2001 provocò 24 morti e nove feriti. Lo ha sostenuto il suo difensore, che davanti ai giudici del Tribunale penale federale di Bellinzona ha chiesto oggi l'assoluzione del suo assistito dall'accusa di omicidio colposo. Secondo l'avvocato Lorenz Erni, l'atto d'accusa - giudicato inconsistente, impreciso, poco meticoloso e basato su fatti in parte già caduti in prescrizione - è fitto di supposizioni non suffragate da elementi concreti: la procura non si è data la pena di chiarire veramente i fatti, limitandosi ad ascoltare solo le testimonianze che forniscono un'immagine negativa di Crossair. Deposizioni di tenore contrario sono state per contro semplicemente ignorate. In linea con quanto già detto venerdì dal difensore dell'altro principale imputato alla sbarra, il fondatore di Crossair Moritz Suter, Erni ha deplorato inoltre il fatto che durante il procedimento siano state violate regole elementari. Non è stato rispettato il diritto degli accusati ai contro-interrogatori nella fase istruttoria, ha sostenuto l'avvocato. Su un solo punto il legale si è detto d'accordo con il procuratore Carlo Bulletti: il crash di Basserdorf è stato effettivamente provocato da un errore del pilota. Ma una parte di colpa - ha aggiunto Erni - è dovuta anche al controllo aereo, che ha mandato il pilota sulla difficile pista 28 nonostante le cattive condizioni di visibilità. Un modo di procedere che secondo l'avvocato è contrario alle direttive internazionali e che si spiega solo con le proteste provocate in Germania dal rumore degli aerei in avvicinamento. L'aeroporto di Zurigo si è in pratica piegato alla pressione politica a costo della sicurezza, ha argomentato il difensore di Dosé. Erni si è detto sorpreso che le autorità non si siano occupate della procedura di avvicinamento a Kloten, invece di lanciare al suo cliente "accuse a carattere speculativo". Sia per Dosé che per Suter l'accusa ha chiesto una pena di due anni di reclusione, sospesa con la condizionale: per altri quattro dirigenti della compagnia sono stati invece richiesti fra i 12 e i 18 mesi. Tutti vengono considerati corresponsabili di una strategia di espansione della compagnia che non teneva conto a sufficienza dell'aspetto sicurezza. La sentenza è attesa per venerdì. ATS

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