Svizzera
Per i gatti "non ci sarà nessun chip obbligatorio in futuro"
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Ats
un giorno fa
Il Consiglio nazionale ha detto no, con 108 voti a 80, a una mozione di Meret Schneider (Verdi/ZH), che voleva "introdurre l'obbligo del microchip anche per aiutare i proprietari a ritrovare gli animali smarriti e combattere il fenomeno dei randagi".

I gatti, a differenza dei cani, non dovrebbero essere dotati obbligatoriamente di un microchip. È quanto stabilito oggi dal Consiglio nazionale che, per 108 voti a 80, ha respinto una mozione di Meret Schneider (Verdi/ZH), sostenuta anche dal Consiglio federale. Il dossier è liquidato.

Il perché del microchip

Stando all'ecologista zurighese, ogni anno viene denunciato lo smarrimento di oltre 10 mila felini che spesso finiscono nei rifugi per animali per mesi. Introdurre l'obbligo del microchip comporterebbe, a suo avviso, vari vantaggi oltre a quello più evidente, ossia che, in caso di smarrimento, il detentore di un gatto registrato e dotato di microchip potrebbe essere immediatamente contattato dopo il ritrovamento. Una misura del genere, a detta dell'ecologista, consentirebbe di ridurre i costi dei Comuni e gli sforzi di numerose organizzazioni in relazione agli animali randagi e alla ricerca, sovente vana, dei rispettivi proprietari. Un microchip per i gatti, ha sostenuto in aula la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, risulterebbe inoltre utile in caso di epizoozie, come la rabbia, o di incidenti e permetterebbe di raccogliere dati per analizzare, affrontare e risolvere più facilmente questioni inerenti alla protezione degli animali quali l'allevamento estremo, il commercio di gatti, l'età minima per la vendita, la vendita su piattaforme per animali e i gatti ibridi.

"Una misura che non risponde alle priorità della gente"

Ma per i contrari, specie l'UDC, già ora i proprietari di felini possono dotare il proprio animale di un microchip se lo desiderano. Pensare di poter lottare contro il fenomeno dei gatti randagi ricorrendo a un obbligo è del tutto irrealistico, è stato affermato in aula dagli avversarsi, che hanno inoltre criticato una misura costosa e accentratrice che non risponde alle vere priorità della popolazione.