
Il consigliere federale Guy Parmelin è stato eletto oggi presidente della Confederazione per il 2026 con 203 voti su 210 schede valide. È la seconda volta che il "ministro" democentrista assume questo incarico: la prima era stata nel 2021, quando era stato nominato assieme al vicepresidente del Consiglio federale Ignazio Cassis.
L'elezione di Cassis
Proprio il consigliere federale ticinese Ignazio Cassis è stato nominato vicepresidente del Governo con 144 voti su 190 schede valide (la maggioranza assoluta era a 96). Ha ricevuto 22 voti anche il "ministro" Albert Rösti (Udc). La seduta dell'Assemblea federale, a Camere riunite, terminerà tra poco. I dibattiti riprenderanno domani mattina. Alla sua prima elezione alla vicepresidenza, nel dicembre del 2020, Cassis ottenne 162 voti. L'anno seguente, quando fu eletto presidente della Confederazione, ne ricevette 156.
I predecessori
Cassis è il sesto ticinese a diventare vicepresidente del Consiglio federale. Prima di lui hanno assunto questa carica Flavio Cotti nel 1990 e nel 1997, Nello Celio nel 1971, Giuseppe Lepori nel 1959, Enrico Celio nel 1942 e nel 1947, e Giuseppe Motta nel 1914, 1919, 1926, 1931 e nel 1936. Tutti sono diventati presidenti della Confederazione l'anno seguente, ad eccezione di Lepori, che lasciò l'Esecutivo a fine 1959 per motivi di salute.
