Il sondaggio
Oltre l'80% dei militi svizzeri ha subito commenti e battute sessiste
© VBS/DDPS - Pascal Gertschen
© VBS/DDPS - Pascal Gertschen
È quanto emerge da uno studio sulla discriminazione di genere e sulla violenza sessualizzata all'interno dell'esercito svizzero a cui hanno partecipato 1126 militari (764 donne e 362 uomini).

Quasi la metà dei militari svizzeri ha subito nel corso del servizio varie forme di violenza sessualizzata (verbale, non verbale e fisica). È quanto emerge da un sondaggio anonimo condotto nel 2023 fra 1126 militari (764 donne e 362 uomini). Le freddure salaci di tipo verbale sono le più diffuse. L’81% dei partecipanti dichiara infatti di aver subito, da raramente a molto spesso, commenti e battute sessiste in servizio, sottolinea una nota odierna del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS). Alla luce di questi risultati, i vertici dell'esercito vogliono rafforzare la protezione dei membri delle forze armate. Le misure comprendono la segnalazione, un gruppo di lavoro per la protezione delle vittime e l'introduzione di uno strumento di segnalazione anonima. Agendo in questo modo, l'armata vuole accelerare il cambiamento culturale fra i propri ranghi.

Tolleranza zero

Dal 2023, viene spiegato, il Comando dell’esercito è impegnato in una strategia di tolleranza zero. Uno studio sulla discriminazione e sulla violenza sessualizzata nell’Esercito svizzero ha rivelato la necessità di ulteriori interventi. Oltre alla già esistente strategia in materia di diversità, il Comando dell’esercito ha quindi definito ulteriori misure. L’obiettivo è rafforzare la protezione dei militari e accelerare il cambiamento culturale già in atto nell’esercito. Due anni fa è stata sviluppata una strategia per la diversità con un corrispondente piano di misure volto tra l’altro a promuovere la diversità nell’esercito di milizia e tra i collaboratori dell’Aggruppamento Difesa. Queste misure sono state precedute dalla creazione del Servizio specializzato Donne nell’esercito e diversità. Anche lo studio presentato oggi forma parte del suddetto piano di misure. I risultati mostrano la necessità di intervento.

Le misure messe in campo

L’esercito intende rafforzare e proteggere tutti i militari dalla discriminazione e dalla violenza sessualizzata. A tal fine, gli strumenti di protezione vengono ampliati attraverso nuove misure, assegnate a sei campi d’azione. I primi tre rappresentano le tre fasi della prevenzione: individuare e prevenire tempestivamente i comportamenti che portano alla discriminazione e alla violenza sessualizzata, conferire capacità di contrasto e ripristinare una situazione libera da discriminazione e violenza. La sensibilizzazione dei militari concorre a riconoscere la discriminazione e la violenza sessualizzata. Sono in corso di progettazione moduli d’istruzione per abilitare ulteriormente i militari a lottare contro la discriminazione e la violenza sessualizzata. Ciò contempla anche istruzioni sulle opzioni di intervento a disposizione di chi constata atti di discriminazione e di violenza sessualizzata. Il quarto campo d’azione comprende misure per rafforzare i diritti delle vittime e proteggere i testimoni. Il quinto campo d’azione contiene misure atte a migliorare le procedure. Ad esempio, è in corso di realizzazione un sistema di segnalazione dei casi disciplinari dovuti a discriminazione e violenza sessualizzata. I processi di segnalazione e procedurali devono essere resi più rapidi, semplici e diretti. Nel quadro del sesto campo d’azione, l’esercito sta inoltre intensificando la collaborazione con altre organizzazioni, agenzie specializzate esterne e gruppi di interesse, al fine di scambiare conoscenze ed esperienze. In questo modo, l’esercito offre anche un contributo alla società nel suo complesso. Il piano di misure è accessibile al pubblico. Le misure servono ad accelerare il cambiamento culturale e a rendere l’esercito un luogo di convivenza fiduciosa, affidabile e rispettosa. In termini umani, ciò crea una solida base affinché tutti i militari collaborino proficuamente ai compiti dell’esercito.

Un nuovo studio nel 2027

Una valutazione intermedia delle misure aggiuntive è prevista per la seconda metà del 2026. L’esercito condurrà un’altra indagine sulla discriminazione e la violenza sessualizzata nel 2027. I risultati del presente studio hanno fornito un quadro chiaro e ne sono derivate misure concrete. Tale quadro crea anche il presupposto per un confronto dei risultati futuri al fine di misurare l’efficacia delle misure.