Proteste
Movimenti antifa, Quadri: "Espressioni di intolleranza e violenza, vanno illegalizzati"
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Redazione
8 ore fa
Un’interpellanza del consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri sollecita il Consiglio federale a mettere fuori legge i movimenti antifascisti, ritenuti responsabili di atti violenti in Svizzera e all’estero.

Il consigliere nazionale Lorenzo Quadri (Lega dei Ticinesi) ha presentato un’interpellanza con cui chiede al Consiglio federale di “sottoporre al Parlamento una base legale per la messa fuori legge in Svizzera dei movimenti ‘Antifa’”. Nella sua motivazione, Quadri afferma che i movimenti antifascisti sarebbero “espressioni di intolleranza, violenza e fascismo (di sinistra)”. Il deputato richiama gli episodi avvenuti a Berna lo scorso ottobre, dove una manifestazione non autorizzata “pro Palestina” avrebbe “messo letteralmente a ferro e fuoco” la città, provocando “danni per svariati milioni di franchi”. Quadri segnala inoltre che “le forze dell’ordine sono state aggredite” e che i manifestanti “hanno perfino dato fuoco ad un ristorante storico”.

L'interpellanza

Secondo l’interpellanza, anche in altre città svizzere si sarebbero verificati episodi violenti, “sotto il pretesto del sostegno alla Palestina impropriamente mischiato all’‘antifascismo’”. Quadri sostiene inoltre che “la Palestina è solo un pretesto per mobilitare frange violente”. Il testo richiama poi l’attenzione sul Servizio delle attività informative della Confederazione, per il quale il fenomeno sarebbe “da anni nel radar”. Quadri afferma che “le azioni violente riconducibili all’estrema sinistra si contano ormai a centinaia”, mentre quelle attribuite all’estremismo di destra “rimangono nell’ordine di grandezza delle singole unità”. Secondo il deputato, i movimenti Antifa “costituiscono un pericolo per la democrazia”, in quanto userebbero “intimidazione e violenza contro chi ha posizioni diverse”. L’interpellanza cita episodi avvenuti in altri Paesi, come l’assalto “alla redazione di un giornale” in Italia e gli attacchi a “sedi di partiti e di politici di destra” in Francia e Germania. Quadri riconosce che questi movimenti “non hanno una struttura organizzativa unitaria”, ma ritiene che ciò non debba diventare “un pretesto per non intervenire”. Segnala anche che “vari Paesi si stanno muovendo” per dichiarare fuorilegge i movimenti Antifa. Il testo conclude affermando che la Svizzera, “fiera della propria tradizione democratica e di confronto civile”, dovrebbe mettere al bando movimenti che “minacciano la sicurezza, la democrazia, le libertà dei cittadini” e che comporterebbero “costi ingenti” per la collettività.