Economia
Molti svizzeri prevedono di spendere meno nel 2026
©Chiara Zocchetti
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Ats
19 ore fa
Secondo dei ricercatori, nella Confederazione continueranno a subire una forte pressione i settori del commercio non alimentare, del tempo libero, dei viaggi e della ristorazione.

Il 2026 sarà per molti svizzeri un anno in cui serrare i cordoni della borsa: stando a uno studio della società di consulenza AlixPartners, un terzo della popolazione si propone di spendere di meno nel commercio al dettaglio, mentre solo il 14% si avvia ad aprire maggiormente il portafoglio. Se si sottrae la quota di chi ridurrà la spesa a quella di chi l'aumenterà si ottiene un valore di -20, un dato in linea con altre realtà come Italia (-17), Stati Uniti (-20), Germania e Regno Unito (-21). 

Tendenza al risparmio che si inasprisce

Secondo i ricercatori - che per la loro analisi hanno tenuto conto di un sondaggio su oltre 13'000 persone in nove paesi - nella Confederazione continueranno a subire una forte pressione i settori del commercio non alimentare, del tempo libero, dei viaggi e della ristorazione, mentre il ramo alimentare dovrebbe rimanere relativamente stabile. "La tendenza al risparmio si sta inasprendo", commenta Markus Schmid, alto dirigente di AlixPartners, citato in un comunicato. "Un consumatore su tre intende spendere meno nel 2026 e solo una piccola minoranza prevede di aumentare il proprio budget. Le aziende dovranno adeguarsi a questo trend in termini di costi a lungo termine e strutturalmente. Chi vuole crescere deve conquistare quote di mercato, ovvero migliorare la propria offerta e la propria gamma di prodotti sulla base di una nuova struttura dei costi, in modo tale che i consumatori riducano le spese in altri comparti", aggiunge.

"I consumatori fanno confronti"

"I prodotti alimentari affronteranno la battaglia più dura", osserva un altro specialista di AlixPartners, Nordal Cavadini, le cui dichiarazioni vengono a loro volta riportate nel documento per la stampa. "I consumatori confrontano i prezzi, cercano le offerte speciali, puntano maggiormente sui marchi propri e cambiano insegna per trovare un'offerta migliore. Inoltre, si aspettano il massimo valore possibile per ogni franco speso. Hanno successo i rivenditori che utilizzano i propri dati in modo intelligente, differenziano il proprio profilo e lavorano con promozioni mirate invece che con sconti indiscriminati".