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Microchip obbligatori per i gatti? Mossi: "C'è un grosso problema di randagi, e non solo"
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Robert Krcmar
5 ore fa
Microchip obbligatori per i gatti: l’appello è stato lanciato ieri dalla società svizzera dei veterinari che parla di "problemi" legati ai gatti randagi, ma anche di altri benefici. La testimonianza di Besomi (SPAB): "Sarebbe utilissimo".

"In tutta la Svizzera, da decenni, abbiamo dei grossi problemi di colonie di gatti randagi che si riproducono in modo sconsiderato: ci vuole pochissimo per avere centinaia di gatti, e a quel punto la cosa è già sfuggita di mano e sanare queste colonie diventa un intervento stratosferico". È chiaro il presidente della Società Svizzera dei veterinari GST, Roberto Mossi, da noi raggiunto per commentare la presa di posizione dell'associazione in cui si chiede di introdurre un obbligo di microchip anche per i gatti, come esiste già per i cani. Oggi vivono circa due milioni di gatti nel nostro Paese e si stima che solo il 30–40% di questi sia registrato.

Protezione animali: "Per noi? Importantissimo"

Oltre a contrastare problemi di sicurezza e salute legati ai randagi, un obbligo porterebbe anche altri benefici, stando a Mossi: "Innanzitutto, riconoscere i gatti che hanno un proprietario da quelli che non lo hanno, con l’idea a lungo termine di poter intervenire anche tempestivamente nel caso dei trovatelli, contattando il proprietario oppure procedendo alla castrazione/al ricollocamento senza aspettare, come ora, due mesi di tempo. Al momento, infatti, quando viene trovato un gatto, ci sono due mesi di attesa in un rifugio in cui poco si può fare se non cercare il proprietario, con conseguenze sull'animale, ma anche sulla struttura. “Per noi il fatto di poter identificare un gatto trovato, soprattutto se ferito, è una cosa importantissima, proprio perché possiamo immediatamente contattare il proprietario e avvisarlo della situazione del proprio animale", spiega il presidente della SPAB Emanuele Besomi. Inoltre, un obbligo contrasterebbe anche gli abbandoni e i furti. "Quello che è stato quasi eliminato per quanto riguarda i cani con l’introduzione del microchip, purtroppo con i gatti è ancora presente".

Discussioni e bocciature 

Tanti benefici, eppure la politica non si è mai espressa a favore, con un’ultima votazione affossata dal Nazionale l’anno scorso. Per gli oppositori, l’implementazione sarebbe difficile e porterebbe a costi in più per tutti, senza un vero valore aggiunto. Non è d'accordo Besomi, invece, per cui i costi sarebbero proporzionati: “L’impiantazione di un microchip varia da 80 a 120 franchi, ma è un'applicazione che dura tutta la vita di un animale e c'è un beneficio chiaro: io voglio bene al mio animale e voglio sapere che qualcuno mi chiamerà in caso di problemi". In attesa di ulteriori discussioni sull’obbligo, la GST continua con la sensibilizzazione e continuerà, anche tramite campagne, a consigliare il microchip ai proprietari di gatti.