Basilea Città
Mandò a scuola la figlia senza mascherina, il Tribunale federale conferma la multa
©Chiara Zocchetti
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Redazione
4 mesi fa
La madre aveva ricevuto 250 franchi di multa dal Dipartimento dell'istruzione pubblica "per aver ripetutamente violato i propri doveri". La donna ha presentato ricorso al Tribunale d'appello, ma questo è stato respinto.

Multa confermata. È quanto hanno deciso i giudici del Tribunale federale(Tf) di Losanna in merito al ricorso di una madre del Canton Basilea Città, che nel febbraio del 2022 mandò ripetutamente la figlia a scuola senza mascherina durante la pandemia. Per questo la donna, si legge nella sentenza dei giudici di Mon Repos, ricevette una sanzione di 250 franchi.

A scuola senza mascherina

Il 3 gennaio 2022, viene ricordato, nel Canton di Basilea Città è entrato in vigore l'obbligo di indossare la mascherina negli spazi chiusi delle scuole elementari. Nonostante questo, un'allieva di seconda elementare si è più volte recata a scuola senza mascherina. Fatto che ha spinto le autorità scolastiche a richiedere ripetutamente alla madre di presentare un certificato medico che dispensasse la figlia dall'obbligo. La donna è inoltra stata informata delle conseguenze di un'eventuale mancato rispetto della misura. 

250 franchi di multa

A metà febbraio 2022, il Dipartimento dell'istruzione pubblica del Canton di Basilea Città ha sanzionato la madre con una multa d'ordine di 250 franchi per aver ripetutamente violato i propri doveri di genitore, in quanto non aveva, consapevolmente e intenzionalmente, esortato la figlia a portare la mascherina e le aveva permesso di frequentare la scuola senza indossarla. Il ricorso della madre al Tribunale d'appello cantonale è rimasto vano.

Multa confermata e ricorso respinto

Il Tribunale federale nella sentenza del 28 febbraio ha respinto il ricorso della madre. Quest'ultima, si legge nel documento, non ha presentato un certificato medico che avrebbe esentato la figlia dall'obbligo di indossare la mascherina. Il Tf respinge la censura della madre, secondo cui la multa inflitta costituiva una pena per cui le prescrizioni procedurali applicabili sarebbero più severe di quelle previste dalla procedura amministrativa. I giudici di Mon Repos confermano quindi che la multa d'ordine inflitta in virtù del diritto scolastico non ha un carattere penale, ma rappresenta piuttosto una misura disciplinare nell'ambito di un procedimento amministrativo. Questo si evince dal fatto che la sanzione trova il suo fondamento nella legge scolastica cantonale,  il cui scopo è quello di obbligare i genitori a rispettare i propri obblighi di diritto amministrativo e, infine, che il suo importo massimo è di 1'000 franchi. La misura ha quindi principalmente un carattere preventivo ed educativo e non costituisce una pena.