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Libero scambio, Svizzera e AELS si accordano con Mercosur
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Keystone-ats
2 giorni fa
Lo ha indicato la stessa Associazione europea di libero scambio (AELS), precisando che i negoziati erano iniziati nel 2017.

La Svizzera e gli altri Stati dell'AELS hanno concluso oggi un accordo di libero scambio con l'organizzazione economica sudamericana Mercosur. Lo ha indicato oggi il Dipartimento federale dell'economia (DEFR), precisando che la firma avverrà nei prossimi mesi. I negoziati erano iniziati nel 2017. Stando al DEFR, il consigliere federale Guy Parmelin si trova attualmente nella capitale argentina Buenos Aires - dove è in corso il vertice del Mercosur - per i negoziati per conto dell'Associazione europea di libero scambio (AELS). Intervistato dalla trasmissione "19h30" della radiotelevisione romanda RTS, Parmelin ha dichiarato che questo accordo "è molto importante per la diversificazione della nostra economia" e "ci dà delle alternative". Venerdì, al rientro della delegazione svizzera, è prevista una conferenza stampa all'aeroporto di Zurigo.

Risparmi da 180 milioni all'anno

L'accordo è economicamente vantaggioso per Berna, che vedrà le esportazioni esonerate da dazi doganali elevati applicati nella regione. Secondo stime, un accordo di libero scambio con gli Stati del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) consentirà risparmi doganali considerevoli per i Paesi dell'AELS (oltre alla Svizzera ne fanno parte Norvegia, Islanda e Liechtenstein), dell'ordine di 180 milioni di franchi all'anno, ha precisato il DEFR. Con un bacino di oltre 270 milioni di consumatori, i mercati del Sudamerica sono un'importante destinazione dell'export svizzero. Nel 2024 la Confederazione ha esportato in Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay merci per un valore superiore a 4 miliardi di franchi, il 32% in più rispetto al 2014, ha sottolineato ancora il DEFR.

Niente più barriere, tutela per Gruyère e Sbrinz

Accanto alle intese con l'UE e la Cina, quella con il Mercosur offre il maggiore potenziale di risparmio tra tutti gli accordi di libero scambio stipulati dalla Svizzera e si colloca più o meno allo stesso livello di quello con l'India, viene precisato sul sito web della Segreteria di Stato dell'economia (SECO). Oltre a smantellare le barriere doganali, questo accordo permetterà di eliminare una serie di ostacoli tecnici al commercio, tutelare la proprietà intellettuale, comprese indicazioni geografiche e denominazioni di origine come "Gruyère" e "Sbrinz", agevolare l'accesso a questi mercati ai fornitori di servizi e agli investitori svizzeri, schiudere nuove possibilità nel settore degli appalti pubblici e, in generale, rafforzare le relazioni economiche bilaterali.

Intesa sull'essenziale già nel 2019

Entrambe le parti avevano già trovato un'intesa sull'essenziale nel 2019, ma vari cambiamenti politici e la pandemia di Covid-19 hanno portato a ritardi nella finalizzazione, avevano spiegato nel dicembre scorso i servizi di Guy Parmelin. Il DEFR era stato incaricato di concludere al più presto un accordo di libero scambio tra l'AELS e i Paesi del Mercosur. Si era in seguito intuito che qualcosa si stesse muovendo: in effetti in febbraio, in occasione della sua visita in America latina, il consigliere federale Ignazio Cassis aveva affermato che l'accordo di libero scambio tra l'AELS e il mercato comune sudamericano, avrebbe potuto essere concluso già nel secondo semestre di quest'anno. Una volta firmato, il Consiglio federale lo sottoporrà alle Camere federali per approvazione.

Critiche per l'ambiente e l'agricoltura

L'intesa era stata criticata per ragioni ambientali, cui si sommavano le preoccupazioni espresse dal settore agricolo. Anche l'Unione europea, che ha siglato un accordo simile col Mercosur lo scorso dicembre, deve fare i conti con le frenate della Francia, che bloccano la ratifica del testo all'interno dell'UE. Va precisato, infine, che la Bolivia, ultimo membro del Mercosur, non fa parte dell'intesa firmata con i Paesi dell'AELS. La Paz è entrata a far parte del Mercosur solo dopo l'inizio dei negoziati per un accordo di libero scambio e non è stata quindi coinvolta nelle trattative.