
La trasparenza conviene ai politici: un nuovo studio mostra che i membri del Parlamento guadagnano in credibilità quando rendono pubblici i loro redditi aggiuntivi legati all'attività di "lobbying", anche se questi ultimi sono molto elevati. Nello studio, un team di ricerca delle università di Basilea, Ginevra e Vienna ha condotto un esperimento per testare il modo in cui i politici sono percepiti in base alla divulgazione o meno dei loro redditi aggiuntivi. Questi ultimi sono compensi per funzioni svolte all'interno di organizzazioni con cui i parlamentari hanno legami di interesse.
Cosa è emerso
Nel corso dell'esperimento i ricercatori hanno presentato ai partecipanti - oltre 14'000 persone provenienti da sette paesi europei - tweet fittizi di parlamentari immaginari; alcuni hanno divulgato i loro redditi aggiuntivi derivanti dai loro legami di interesse, mentre altri hanno rifiutato la trasparenza invocando la protezione della vita privata. I risultati, pubblicati sulla rivista specializzata European Journal of Political Research, sono molto chiari: i politici che hanno divulgato i loro redditi addizionali hanno ottenuto punteggi nettamente più alti in termini di credibilità ed eleggibilità. I membri del Parlamento senza redditi accessori hanno ottenuto i risultati migliori, ma anche i parlamentari con redditi aggiuntivi molto elevati - fino a 1,5 volte le entrate derivanti dal mandato - hanno ottenuto valutazioni migliori rispetto a quelli che non hanno reso pubblici i loro redditi.
Gli obblighi
"La Svizzera fa parte dei paesi meno trasparenti d'Europa, perché non è chiaro quanto denaro ricevano i deputati e da dove esso provenga", ha affermato l'autrice dello studio Stefanie Bailer dell'Università di Basilea, citata in un comunicato. Dal 1985 i parlamentari svizzeri sono tenuti a dichiarare i loro legami di interesse, ma non sono obbligati a rivelare quanto denaro ricevono per questi. Durante i dibattiti, si sostiene spesso che i cittadini non sono interessati alla trasparenza, ha aggiunto Bailer. Lo studio dimostra chiaramente che questa affermazione è errata.
