
La Svizzera può disporre di sufficienti risorse per nutrire quasi 10 milioni di persone. Per farlo, dovrebbe prendere una serie di misure facili da applicare. È quanto emerge da uno studio pubblicato oggi da Recherche Agronomique Suisse. Oggi, il tasso d'autosufficienza alimentare (TAA) della Confederazione è "appena del 50%", si legge nella ricerca condotta dall'Istituto di ricerca dell'agricoltura biologica (FiBL), dal Politecnico federale di Zurigo (ETH) e dalla società ecologia e paesaggio (O+L GmbH). Detto in altre parole, il Paese può nutrire solo un abitante su due.
Come correggere
Secondo la ricerca, per aumentare il TAA bisogna da un lato ridurre gli sprechi e dall'altro utilizzare le terre coltivabili per l'alimentazione umana e non per quella animale. Quest'ultimo punto prende di mira in particolare gli allevamenti bovini: diminuendo i prodotti lattieri, si libererebbe ad esempio spazio per nutrire centinaia di migliaia di persone. Un calo degli allevamenti bovini sarebbe inoltre benefico per l'ambiente: "Le emissioni di gas a effetto serra dell'agricoltura svizzera provengono principalmente dalla digestione dei ruminanti", ricorda Recherche Agronomique Suisse. Proprio in questi giorni in Parlamento viene discussa un'iniziativa popolare che chiede - fra le altre cose - di aumentare il tasso di autonomia alimentare netto della Confederazione, portandolo ad almeno il 70%. Lo scorso agosto il Consiglio federale ha raccomandato di respingere il testo senza alcun controprogetto.
