Svizzera
Inviato Oms: “La Svizzera rischia una terza ondata”
Foto Wikimedia Commons
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Keystone-ats
3 anni fa
Lo sostiene David Nabarro, inviato speciale dell’Oms per la lotta al Covid-19, secondo il quale le misure implementate sono troppo blande

David Nabarro, inviato speciale dell’Oms per la lotta al Covid-19, critica apertamente la strategia della Svizzera. In considerazione della “situazione estremamente grave”, le misure sono troppo blande.

“Se non si agisce, terza ondata nel 2021”
In un’intervista pubblicata oggi dalle testate di CH Media, Nabarro sostiene inoltre che la Svizzera, come il resto dell’Europa, ha sprecato tempo prezioso durante l’estate. A suo avviso, le autorità non sono riuscite ad approntare le infrastrutture necessarie, dopo aver messo sotto controllo la prima ondata. Il risultato è stata la seconda ondata. Se non si agisce ora - avverte Nabarro - all’inizio del 2021 ci sarà la terza ondata.

Secondo l’esperto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), i Paesi dell’Asia orientale hanno dimostrato che non è opportuno allentare le misure se non si riesce a tenere sotto controllo il numero di casi, come lo erano in estate. Bisogna attendere “fino a quando i casi restano bassi”. E prepararsi ad affrontare nuovi focolai.

Grave la situazione in Romandia
Secondo Nabarro, la situazione nella Svizzera romanda è estremamente grave, con un numero molto elevato di casi e gli ospedali obbligati ad affrontare un vero e proprio sovraccarico. È necessaria una “strategia molto più solida da parte delle autorità e dei residenti”, afferma l’esperto. Bisogna assicurare un isolamento totale in caso di contagio e le autorità devono eseguire i controlli necessari

Nabarro cita ad esempio la vicenda di suoi conoscenti in Svizzera romanda, che sostengono di non sapere di chi sia la responsabilità se si ammalassero. Bisogna definire le responsabilità in modo più chiaro. “Mi sorprende che (la questione, ndr.) non venga trattata come un’emergenza nazionale”, dichiara l’esperto.

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