Svizzera
Iniziativa sui fuochi d'artificio, il Nazionale dice sì al controprogetto indiretto
©Gabriele Putzu
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Ats
2 ore fa
La Camera dl popolo ha deciso di proporre un controprogetto indiretto all'iniziativa che chiede una maggiore protezione delle persone, degli animali e dell'ambiente dal rumore e dalle emissioni causati dai fuochi d'artifici.

Un controprogetto indiretto verrà proposto come alternativa all'Iniziativa sui fuochi d'artificio, con l'obiettivo in particolare di vietare i petardi. Lo ha deciso oggi, per 97 voti a 85 (sette astenuti), il Consiglio nazionale. Gli Stati devono ancora esprimersi.

L'iniziativa

L'iniziativa popolare "Per una limitazione dei fuochi d'artificio", presentata nel novembre 2023, chiede una maggiore protezione delle persone, degli animali e dell'ambiente dal rumore e dalle emissioni a essi legati. Nello specifico, intende vietarne la vendita e l'uso ai privati, tranne per quelli che non causano frastuono, come bengala o vulcani. Prevede alcune eccezioni per i grandi eventi sovraregionali, come le celebrazioni del 1° agosto, sulla base di deroghe concesse dai Cantoni. Il governo è contrario al testo, ritenendo che le ripercussioni negative dei fuochi d'artificio siano limitate nel tempo e nello spazio. Inoltre, molte persone li collegano alla tradizione, come per esempio al Natale della patria o al Capodanno, ha ribadito in aula il consigliere federale Albert Rösti. I Cantoni e i Comuni dispongono poi già delle fondamenta giuridiche per restringere, se necessario, la vendita e l'uso di materiale pirotecnico. Durante il dibattito odierno, sostanzialmente tutti si sono opposti all'iniziativa. "Non tiene conto dello spirito di festa rispettoso che contraddistingue la Svizzera", ha ad esempio messo in luce Benjamin Roduit (Centro/VS).

Addio petardi

Malgrado questo scetticismo, per rispondere alle preoccupazioni della popolazione la Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura del Nazionale (CSEC-N) ha proposto un controprogetto indiretto più flessibile, che mira, con una modifica a livello di legge, a ridurre al minimo gli effetti nocivi dei fuochi. "Secondo un recente sondaggio, circa due svizzeri su tre approverebbero l'iniziativa", ha motivato la scelta di redarre un compromesso la relatrice Regina Durrer-Knobel (Centro/NW). Il controprogetto rinuncia a un divieto generalizzato, ma proibisce i fuochi d'artificio destinati esclusivamente a produrre uno scoppio senza effetti luminosi, vedasi i petardi. UDC e PLR hanno combattuto, invano, anche questa proposta alternativa, giudicando che si spingesse a sua volta troppo oltre. "La libertà in Svizzera muore passo dopo passo, con sempre più divieti", ha affermato Rémy Wyssmann (UDC/SO), criticando soprattutto le norme centralizzate confezionate da Berna. "Si tratta dell'ennesimo tentativo di alcune cerchie di introdurre più burocrazia e costi, il tutto per due occasioni all'anno", si è detto d'accordo Lorenzo Quadri (Lega/TI). L'importanza di mantenere le tradizioni è stata spesso sollevata da quei partecipanti alla discussione diffidenti nei confronti di iniziativa e controprogetto. "Si vuole vietare la gioia di vivere", si è lamentata Therese Schläpfer (UDC/ZH), citando ad esempio la visione dei fuochi del Primo agosto dal Monte Brè come un momento di convivialità.

Animali, ambiente e salute

La sinistra ha invece mostrato simpatia per alcuni aspetti sollevati dall'iniziativa, con vari deputati che hanno rimarcato come i fuochi siano deleteri e fonte di panico per gli animali, sia domestici sia selvatici. Stando a Christophe Clivaz (Verdi/VS), "i botti li disorientano e li spingono alla fuga". "Mi vengono già i brividi pensando a quello che passerà la mia cagnolina il 31 dicembre", ha dichiarato Meret Schneider (Verdi/ZH), senza dimenticare "le persone traumatizzate dalla guerra o particolarmente sensibili al rumore". Per quanto riguarda la problematica ambientale, secondo Simona Brizzi (PS/AG) i fuochi causano concentrazioni di polveri fini sopra i valori limite. "Ogni anno provocano 1300 tonnellate di rifiuti", ha pure ricordato. Non da ultimo vi è la questione sanitaria: "Molti giovani riportano danni all'udito", ha deplorato Gabriela Suter (PS/AG), facendo notare che si potrebbe rinunciare alle esplosioni assordanti per privilegiare show di droni e spettacoli silenziosi. La Camera del popolo ha infine accettato il controprogetto della CSEC-N, che di fatto vieta quegli articoli che generano solo rumore, come i petardi. Tuttavia, rispetto alla versione originale, ha rifiutato di estendere l'obbligo di permesso per l'utilizzo di fuochi. "Chiedere alle persone di svolgere dei corsi per usare fontane a basso rischio al compleanno di un bambino è sproporzionato", ha argomentato Regine Sauter (PLR/ZH), sottolineando pure l'eccessivo fardello amministrativo annesso. Un'opinione condivisa anche da Rösti: il governo è favorevole al controprogetto, ma non agli ulteriori vincoli per acquisto e uso che inizialmente la commissione vi aveva inserito.