Salute
Influenza, il Ticino Cantone più colpito: segnalate anche convulsioni nei bambini
Samuele Quadri
18 ore fa
L'ufficio federale della sanità pubblica parla di 842 casi dichiarati l'ultima settimana, 159 dei quali a Sud delle Alpi. L'ondata influenzale è due settimane in anticipo rispetto alla norma, il picco è atteso a gennaio. Sintomi anche severi tra i più piccoli, con casi di convulsioni febbrili e narcolessia.

L’influenza stagionale è arrivata in Svizzera e anche in Ticino. L’Ufficio federale della sanità pubblica parla di 842 casi dichiarati in tutta la Svizzera superando così la soglia minima della canonica curva stagionale. Il dato fa riferimento alla fascia dal 1° al 7 dicembre. È il Ticino ad essere il cantone più colpito con ben 159 casi. 75 sono stati infatti riscontrati al Civico. A confermarci l’inizio dell’ondata anche Alessandro Jessula caposervizio del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civico: “Nell’ultima settimana abbiamo visto un progressivo aumento dei casi di febbre e di sintomi influenzali. Stanno raddoppiando a quello a cui eravamo abituati in passato”.

Influenza in anticipo

Un picco atteso, probabilmente, a gennaio, ma quest’anno, l’ondata influenzale ha deciso di anticipare i tempi, come ci segnalano al pronto soccorso del civico. Se in questo periodo, nel 2025 in Svizzera, ogni 100'000 abitanti, si contato 9,3 casi, l’anno scorso il dato s’attestava a 3,53 e due anni fa a 3,28. Una differenza si riscontra anche nelle fasce d’età. Se per i neonati si parla di 15,6 casi, per gli anziani il dato raggiunge quota 23,51: “Colpisce tutte la fasce d’età e ovviamente la probabilità di contrarla è proporzionale all’attività sociale di una persona", ci dice Jessula. "L’espressione dell’influenza è poi differente per fascia d’età. Tipicamente i sintomi sono più gravi tra le persone anziane o per chi ha altre patologie preesistenti".

Convulsioni e narcolessia tra i bambini

Un’ondata influenzale che può causare anche febbre alta tra i bambini, talvolta anche con crisi convulsive. Situazioni da monitorare, ma non bisogna preoccuparsi. A confermarlo anche il pediatra Paolo Peduzzi: "Nel mio studio vediamo sempre più casi. Ragazzi e bambini, ma anche adulti, con febbri alte (39-40) difficili da contenere e regolare con i medicamenti. La nostra consulenza sta nel dosaggio giusto dei medicamenti e di osservare il bambino, facendo attenzione a riconoscere un peggioramento delle condizioni generali". In alcuni casi, afferma il medico, ha visto casi di stanchezza estrema (narcolessia). "I genitori esperti gestiscono bene queste situazioni, anche se spaventano. Il consiglio è avere farmaci in casa, soprattutto di sera. Se la febbre resta alta e difficile da controllare, meglio contattare il pediatra per regolare il dosaggio del medicamento".