Frontalierato
In Svizzera frontalieri in crescita, ma in Ticino la cifra resta ferma a 79'800
©Gabriele Putzu
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Redazione
8 ore fa
Oltre 410 mila lavoratori attraversano ogni giorno il confine svizzero. In Ticino nessuna variazione su base annua.

Alla fine di settembre, in Svizzera erano attivi circa 410 mila lavoratori frontalieri con un permesso G. Rispetto allo stesso periodo del 2024, si registra un aumento dell’1,2%. Più della metà di chi ogni giorno attraversa il confine per lavorare nel Paese vive in Francia (57,6%), mentre quasi un quarto arriva dall’Italia (22,7%) e un altro 16,5% dalla Germania. Negli ultimi cinque anni, il numero di frontalieri è cresciuto in modo costante: dai 342 mila del terzo trimestre 2020 agli attuali 410 mila, con un balzo del 19,9%. Lo comunica l’Ufficio federale di statistica (UST), che evidenzia un quadro in crescita a livello nazionale ma stabile in Ticino. Nel Cantone, infatti, i 79'812 frontalieri con permesso G registrano una variazione nulla su base annua (0,0%) e un leggero incremento trimestrale dello 0,3%.

Francia, Italia e Germania guidano la classifica

Negli ultimi cinque anni, la presenza di frontalieri in Svizzera è aumentata in modo costante: da 342 mila nel terzo trimestre 2020 agli oltre 410 mila del 2025, con una crescita del 19,9%. Oltre la metà dei frontalieri risiede in Francia (57,6%), seguita da Italia (22,7%) e Germania (16,5%). L’Italia conta 93'245 lavoratori, in leggera crescita (+0,5%) rispetto all’anno scorso. A livello regionale, gli incrementi più marcati si registrano nella Svizzera nordoccidentale (+2,1%) e nella Regione del Lemano (+2%), mentre si segnalano lievi cali a Zurigo (−0,9%) e nell’Espace Mittelland (−0,8%). Il Ticino, con quasi 80 mila frontalieri, rappresenta circa un quinto del totale nazionale.

Prevalgono i servizi, ma l’industria resta forte

Il settore terziario rimane il principale datore di lavoro per i frontalieri, con 285'760 occupati (+1,7%), seguito dal secondario con 121'617 lavoratori (stabile) e dal primario con 3'045 (+5%). In Ticino, le attività si concentrano soprattutto nell’industria manifatturiera e nelle costruzioni, ma cresce anche la quota nei servizi alla persona e nel turismo. Gli uomini restano la maggioranza (264'487, +1,3%) rispetto alle donne (145'935, +1,2%). In aumento anche i frontalieri provenienti da Liechtenstein (+5,7%) e Austria (+0,3%), mentre calano quelli da altri Paesi (−2,7%).