
Alla fine di settembre, in Svizzera erano attivi circa 410 mila lavoratori frontalieri con un permesso G. Rispetto allo stesso periodo del 2024, si registra un aumento dell’1,2%. Più della metà di chi ogni giorno attraversa il confine per lavorare nel Paese vive in Francia (57,6%), mentre quasi un quarto arriva dall’Italia (22,7%) e un altro 16,5% dalla Germania. Negli ultimi cinque anni, il numero di frontalieri è cresciuto in modo costante: dai 342 mila del terzo trimestre 2020 agli attuali 410 mila, con un balzo del 19,9%. Lo comunica l’Ufficio federale di statistica (UST), che evidenzia un quadro in crescita a livello nazionale ma stabile in Ticino. Nel Cantone, infatti, i 79'812 frontalieri con permesso G registrano una variazione nulla su base annua (0,0%) e un leggero incremento trimestrale dello 0,3%.
Francia, Italia e Germania guidano la classifica
Negli ultimi cinque anni, la presenza di frontalieri in Svizzera è aumentata in modo costante: da 342 mila nel terzo trimestre 2020 agli oltre 410 mila del 2025, con una crescita del 19,9%. Oltre la metà dei frontalieri risiede in Francia (57,6%), seguita da Italia (22,7%) e Germania (16,5%). L’Italia conta 93'245 lavoratori, in leggera crescita (+0,5%) rispetto all’anno scorso. A livello regionale, gli incrementi più marcati si registrano nella Svizzera nordoccidentale (+2,1%) e nella Regione del Lemano (+2%), mentre si segnalano lievi cali a Zurigo (−0,9%) e nell’Espace Mittelland (−0,8%). Il Ticino, con quasi 80 mila frontalieri, rappresenta circa un quinto del totale nazionale.
Prevalgono i servizi, ma l’industria resta forte
Il settore terziario rimane il principale datore di lavoro per i frontalieri, con 285'760 occupati (+1,7%), seguito dal secondario con 121'617 lavoratori (stabile) e dal primario con 3'045 (+5%). In Ticino, le attività si concentrano soprattutto nell’industria manifatturiera e nelle costruzioni, ma cresce anche la quota nei servizi alla persona e nel turismo. Gli uomini restano la maggioranza (264'487, +1,3%) rispetto alle donne (145'935, +1,2%). In aumento anche i frontalieri provenienti da Liechtenstein (+5,7%) e Austria (+0,3%), mentre calano quelli da altri Paesi (−2,7%).
