Svizzera
"In gioco non c’è solo il futuro della SSR"
SSM – il sindacato dei media | Foto: David Fürst
SSM – il sindacato dei media | Foto: David Fürst
Redazione
2 giorni fa
110 organizzazioni lanciano un appello congiunto al Consiglio nazionale contro l’iniziativa «"200 franchi bastano".

In vista del dibattito sull’iniziativa "200 franchi bastano", previsto per la sessione estiva, 110 organizzazioni provenienti da tutta la Svizzera "hanno lanciato un appello congiunto al Consiglio nazionale, chiedendo di respingere l’iniziativa e qualsiasi controprogetto volto a ridurre il servizio pubblico radiotelevisivo". A promuovere l’appello intitolato "In gioco non c’è solo il futuro della SSR", come spiegato in una nota, è stato il sindacato dei media SSM.

"A rischio la pluralità dell'informazione"

"L’ampiezza dell’alleanza", scrive l'SSM, "è impressionante: le 110 organizzazioni firmatarie provengono, tra gli altri, dai settori della cultura, dello sport, della formazione, dell’inclusione e della disabilità sensoriale, nonché dalla società civile, dal mondo dei media e dalle rappresentanze delle lavoratrici e dei lavoratori. Nonostante la diversità delle loro prospettive, le unisce la forte convinzione che la Svizzera abbia bisogno di un servizio pubblico mediatico solido e indipendente – oggi come in futuro. Non è più in gioco soltanto il destino della SSR: a rischio sono la pluralità dell’informazione e dei media, la visibilità delle minoranze linguistiche e la coesione sociale della Svizzera plurilingue. Proprio i settori della cultura e dello sport, insieme ai servizi che promuovono l’inclusione, sarebbero tra i più colpiti in caso di accettazione dell’iniziativa".

"In gioco non c’è solo il futuro della SSR"

"Se l’iniziativa verrà respinta, entrerà comunque in vigore la revisione parziale dell’Ordinanza sulla radiotelevisione (ORTV), approvata dal Consiglio federale: il canone per le famiglie sarà ridotto a CHF 300 franchi entro il 2029 e abolito completamente per l’80% delle aziende. Rispetto a oggi, la quota del canone destinata alla SSR diminuirà progressivamente di 120 milioni di franchi all’anno, pari a una riduzione del 17% del suo budget. Secondo le 110 organizzazioni firmatarie dell’appello, la riduzione del canone decisa per via di ordinanza comporterebbe un drastico taglio dell’offerta della SSR. Ulteriori misure di riduzione metterebbero seriamente a rischio l’intero servizio pubblico mediatico".  Per questo motivo, le 110 organizzazioni lanciano un messaggio chiaro e unitario nelle quattro lingue nazionali: "Es geht um mehr als die SRG: Nein zur 'Halbierungsinitiative'; L’enjeu dépasse largement celui de la SSR : Non à L’initiative SSR;  In gioco non c’è solo il futuro della SSR: No all'iniziativa SSR; I va per dapli che l'SSR: Na a l’iniziativa SSR".