Stampa svizzera
Identità elettronica, "Prendere sul serio i timori della popolazione"
© Chiara Zocchetti
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Ats
3 ore fa
La proposta di adottare in Svizzera un'identità elettronica (e-ID) è stata approvata con un sì risicato del 50,4%. La stampa elvetica, questa mattina, ha analizzato la situazione.

"La vittoria ottenuta solo sul filo di lana ieri dal progetto di introduzione di un'identità digitale dimostra che una parte della popolazione guarda con scetticismo agli sviluppi della tecnologia", commenta oggi la stampa svizzera.

Fiducia al centro del discorso

"Il Consiglio federale, tutti i principali partiti e gli ambienti economici hanno pienamente sostenuto questo progetto. Queste élite non sono riuscite a percepire i timori e gli interrogativi che hanno interessato tutte le generazioni e trasceso le divisioni politiche", scrive 'Le Temps'. "Ciò dimostra che i cittadini sono preoccupati riguardo alla tecnologia e la loro fiducia, anche nelle autorità, è limitata", aggiungono '24 heures' e 'Tribune de Genève'. "Il ricordo del certificato Covid, ha probabilmente pesato sull'esito del voto", rilevano i due quotidiani romandi. Secondo 'Watson', "così come l'arrivo delle automobili ha causato numerose vittime della strada, l'introduzione di un'identità digitale porterà inevitabilmente a fughe di dati e abusi. Si tratterà di prevenirli e di rafforzare costantemente gli strumenti di protezione", evidenzia il portale.

"Mantenere alternative non digitali"

"La futura identità elettronica deve rimanere un'opzione, una promessa fatta dalle autorità che va mantenuta", indicano dal canto loro i giornali del gruppo ESH. "Dobbiamo assicurare che tutti possano continuare a utilizzare alternative non digitali per tutti i servizi importanti", mettono in rilievo 'Le Nouvelliste', 'Arcinfo' e 'La Côte'. "L'amministrazione si è fatta notare troppo spesso per progetti tecnologici falliti", scrive la 'Neue Zürcher Zeitung'. "Se la Confederazione commette errori anche stavolta, la poca fiducia che rimane andrà perduta". Dello stesso parare anche le testate di Tamedia che aggiungono: "Il sì di misura è uno "schiaffo in faccia" al consigliere federale Beat Jans, all'intero governo e al Parlamento. "Gli oppositori dell'identità elettronica, alcuni dei quali provenienti dal campo critico nei confronti delle misure anti-Covid, sono riusciti a seminare dubbi", sottolineano invece i giornali di CH Media. "I sostenitori, al contrario, non hanno dato l'impressione di combattere con passione per la propria causa e alla fine il tema è stato trattato come un oggetto di 'categoria C'".