Accordi UE
I Giovani PLR svizzeri auspicano la maggioranza dei Cantoni
Foto Instagram @jungefreisinnige.ch
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È quanto chiede la sezione giovanile del Plr svizzero, riunitasi in assemblea quest'oggi a Zurigo. I giovani liberali hanno inoltre respinto l'"iniziativa per la sostenibilità" Udc.

I Giovani PLR vogliono che i nuovi accordi con l'Unione europea siano sottoposti alla maggioranza dei Cantoni. È quanto hanno deciso oggi i delegati riuniti a Zurigo, assumendo così una posizione diversa da quella del loro "partito madre". Considerata la portata della questione, la maggioranza sia del popolo che dei Cantoni sarebbe "almeno politicamente indispensabile per garantire la legittimità democratica di un simile intervento", ha afferma il presidente Jonas Lüthy in un comunicato. Il PLR, per contro, non aveva richiesto la doppia maggioranza nell'ambito della procedura di consultazione. Al contempo, secondo la nota, il partito giovanile accoglie con favore il fatto che il pacchetto di accordi negoziato "approfondisca le relazioni economiche con il principale partner commerciale della Svizzera". Ma poiché valuta il pacchetto "in maniera critica per quanto concerne alcuni punti centrali", ha presentato una serie di richieste al Parlamento, tra cui una clausola di salvaguardia efficace e il rifiuto del rafforzamento della protezione contro il licenziamento. La clausola di salvaguardia e la protezione salariale sono tra i punti cruciali dell'attuazione interna degli accordi. Il Consiglio federale dovrebbe trasmettere al Parlamento il suo messaggio sul pacchetto di accordi con l'UE in marzo.

Il no all'iniziativa dei "10 milioni"

Il presidente dei Giovani Liberali Radicali si è inoltre espresso sull'iniziativa per la sostenibilità UDC, rifiutata dal suo partito. "Se l’iniziativa per la sostenibilità venisse accettata, paradossalmente la conseguenza sarebbe che proprio l'UDC scatenerebbe un collasso del sistema d'asilo. Senza il sistema di Dublino, decine di migliaia di migranti illegali, le cui domande d'asilo sono già state respinte in altri stati europei, potrebbero presentare una nuova domanda in Svizzera. La Svizzera diventerebbe in brevissimo tempo una meta principale per l'asilo", ha affermato Jonas Lüthy.